Israele accusata di aver spiato Trump. Tel Aviv smentisce

La replica è giunta dal ministro degli Esteri e dell'Intelligence israeliana

in foto Donald Trump

WASHINGTON – Israele ha allestito degli scanner per intercettare comunicazioni di telefoni cellulari nella zona intorno alla Casa Bianca a Washington. A riportarlo è il giornale Politico, che cita funzionari Usa. Secondo cui appunto sarebbero probabilmente israeliani questi dispositivi ‘Stingrays’ scoperti nel centro di Washington nel 2017.

Le accuse di spionaggio contro Israele

La testata cita ex funzionari della sicurezza nazionale. Secondo cui le analisi della polizia scientifica compiute da Fbi e altre agenzie legano i dispositivi agli agenti israeliani. Lo Stato ebraico dal canto suo nega. “I dispositivi intendevano probabilmente spiare il presidente Donald Trump – ha riferito uno dei funzionari – come pure i suoi aiutanti principali e collaboratori più stretti. Nonostante non sia chiaro se gli sforzi israeliani abbiano avuto successo”, scrive Politico.

La replica di Tel Aviv

La replica è giunta dal ministro degli Esteri e dell’Intelligence di Israele, Israel Katz: “Israele non conduce alcuna missione di spionaggio negli Stati Uniti”, ha dichiarato. Aggiungendo poi che “Stati Uniti e Israele condividono un grande accordo di informazioni di intelligence e lavorano insieme per evitare minacce e rafforzare la sicurezza dei due Stati”.

(LaPresse/AFP)

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