Manovra, rimborso a chi paga in digitale: come funziona il cashback

Il governo studia poi un super bonus, che si materializzerebbe nelle tasche dei cittadini nei primi giorni dell'anno, per la precisione intorno alla Befana

Una carta di credito (Ewing/Lapresse)

ROMA – L’obiettivo è scoraggiare l’uso del denaro liquido e combattere l’evasione fiscale, ma lo strumento ha già un nome cool: ‘cashback’. Letteralmente significa ‘contanti indietro’ e si tratta della misura che il governo giallorosso è intenzionato ad introdurre nella manovra 2020. Proponendo di fatto un rimborso fiscale (probabilmente mese per mese) sugli acquisti effettuati con moneta elettronica, bancomat o carta di credito che sia.

Il rimborso per chi paga in digitale

Lo ‘sconto’ potrebbe attestarsi al 3% o salire fino al 4%, con la possibilità per chi non ha un conto di una card gratuita (come quella del reddito di cittadinanza), che funzionerebbe da borsellino elettronico. Attenzione però: con il cashback nell’immediato si pagherà un totale di Iva uguale rispetto a chi sceglie i vecchi contanti. Ma nel mese successivo si vedrà concretamente restituire una parte dell’Iva versata, pari ad una percentuale della spesa sostenuta. In parole povere: chi salda il conto con bancomat o carta di credito paga immediatamente un’Iva al 12%. Ma si troverà poi sull’estratto conto un rimborso del 3-4%, a seconda dell’aliquota calcolata. Di fatto uno sconto attraverso il rimborso del denaro.

Ipotesi super bonus

Il governo studia poi un super bonus, che si materializzerebbe nelle tasche dei cittadini nei primi giorni dell’anno, per la precisione intorno alla Befana. Il cosiddetto meccanismo del cashback, infatti, prevedrebbe un maxi rimborso di parte dell’Iva e investirebbe anche i prodotti di prima necessità, quelli cioè con aliquota al 4%. Si sta ancora lavorando per definire il tetto massimo di spesa rimborsabile, che non dovrebbe superare i 500 euro circa.

Come funziona il cashbank

Nel mondo il sistema non è una novità e funziona: il settore vale 84 miliardi di dollari ed è molto semplice in realtà. L’utente si iscrive su un sito (i più noti sono Bestshopping o Lyones) dove sono raccolti tutti i marchi e le piattaforme che garantiscono il rimborso. Ovviamente con pagamento elettronico. Il sito di cashback guadagna sugli acquisti effettuati dagli utenti in uno dei negozi convenzionati, e trasferisce all’utente una parte di questo guadagno. Solitamente, una cifra che oscilla tra il 5% e il 10% dell’acquisto totale. Il denaro viene poi restituito in seguito, tramite bonifico o accredito sul conto Paypal, re degli acquisti online.

(LaPresse/di Alessandro Banfo)

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