Libano, nuove proteste contro il governo: i manifestanti bloccano le strade

Giovedì sera, il presidente Michel Aoun ha chiesto la formazione di un governo composto da ministri scelti per le loro "abilità" anziché per "le loro alleanze politiche"

(Photo by ANWAR AMRO / AFP)

BEIRUT – Continuano le proteste in Libano. Manifestanti hanno bloccato oggi le strade principali, a seguito di una nuova massiccia mobilitazione contro la classe politica, che non è riuscita a fermare la rivolta senza precedenti, iniziata il 17 ottobre. Nei giorni scorsi i dimostranti hanno installato blocchi stradali in tutto il paese sfidando la polizia in tenuta antisommossa.

Ancora proteste in Libano

Seduti in mezzo alla strada, usando i cassonetti, parcheggiando le macchine dall’altra parte della strada, i manifestanti hanno bloccato numerose autostrade e vie principali. A Beirut, hanno chiuso il ‘Ring Bridge’, che si trova in un importante crocevia nel centro della città, vicino a place des Martyrs. E si sono radunati vicino alla Banca Centrale, secondo i corrispondenti dell’AFP. Un’autostrada che collega l’altopiano della Bekaa, a est, a sud del paese è stata chiusa. Così come un’autostrada costiera che collega Beirut a nord, secondo l’agenzia Ani.

Un’economia sull’orlo del collasso

Dal 17 ottobre, il Libano è stato scosso da una rivolta senza precedenti che ha mobilitato centinaia di migliaia di manifestanti, contro la prospettiva di un’economia sull’orlo del collasso. Ma anche una classe politica ritenuta corrotta e incompetente, dominata per decenni dalle stesse famiglie.

Le dimissioni di Hariri

La rivolta di martedì scorso ha portato alle dimissioni del primo ministro, Saad Hariri, e del suo governo, che continua comunque a gestire l’ordinaria amministrazione. I manifestanti chiedono che tutte le loro richieste vengano realizzate, compresa la formazione di un governo di tecnocrati. “Ripeto, chiediamo un governo di tecnocrati, non un governo che combini tecnocrati e funzionari di partito”. Lo ha affermato Youssef Fadel, che ha partecipato alle mobilitazioni bloccando una strada a Beirut. “Ci vuole nuovo sangue”, ha detto il 25enne, che ha conseguito un master in finanza ma è disoccupato.

La formazione del nuovo governo

Giovedì sera, il presidente Michel Aoun ha chiesto la formazione di un governo composto da ministri scelti per le loro “abilità” anziché per “le loro alleanze politiche”. Aoun domenica è stato contestato da decine di migliaia di persone in tutto il paese. Mentre migliaia di sostenitori si sono radunati sulla strada che porta al palazzo presidenziale per esprimere il loro sostegno al capo dello Stato.

(LaPresse)

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