NAPOLI – Tra gli alimenti che sprechiamo di più, al primo posto c’è sicuramente il pane. Un prodotto immancabile sulle nostre tavole, che a fine giornata, però, se avanzato, viene puntualmente gettato nella pattumiera. Un terribile spreco molto diffuso nel nostro Paese, che ogni giorno butta via la stellare cifra di 13mila quintali di pane.Tra gli obiettivi dello spazio “green” di ‘Cronache’ c’è quello di sollecitare i nostri lettori al riuso. Una parola chiave, essenziale per il momento storico in cui viviamo, caratterizzato dall’emergenza ambientale e climatica. Riciclare il pane, dunque, per impedire che un alimento prezioso per la dieta di ciascuno di noi finisca per sempre nel ciclo di rifiuti.
PAN GRATTATO ‘FAI DA TE’ CON IL PANE RAFFERMO
Tra i modi più diffusi e allo stesso tempo semplici di riutilizzare il pane avanzato dal giorno prima c’è quello di farne del pan gratttato. Basta inserire nel frullatore un pezzetto di pane raffermo e polverizzarlo per avere un pan grattato casalingo da conservare in un contenitore. Eviteremo in questo modo di spendere soldi acquistando lo stesso prodotto confezionato e in vendita al supermercato.
NO ALLO SPRECO DEL PANE: 4 RICETTE SEMPLICISSIME
Oltre alla preparazione delle polpette di carne, il pane raffermo è alla base di tante squisite pietanze semplici da preparare. Qualche idea? Per cominciare, le bruschette. Tostate il pane avanzato, diventerà una base croccante per pomodori, melanzane, formaggi, zucchine. Per il primo piatto: la pappa al pomodoro. La pagnotta ‘vecchia’ tagliata a fettine sarà una base perfetta per la vostra passata di pomodori. Un piatto nutriente e buonissimo, adatto per grandi e piccini. Come secondo, invece, vi proponiamo la lasagna di pane. Le fettine rafferme serviranno a formare gli strati della vostra pietanza, arricchita da una crema a base della verdura di vostro gradimento. Per il dessert, invece, l’intramontabile torta di pane, realizzata facendo ammorbidire il pane del giorno prima.
NON ALIMENTARE GLI ANIMALI CON IL PANE RAFFERMO
E’ un vecchio mito da sfatare: il pane non è un buon alimento né per gli animali né per i volatili, ai quali non fa bene ingerire un prodotto ricco di amido. Piuttosto che gettarne tanti pezzetti negli stagni o per strada (attirando, tra l’altro, orde di piccioni affamati), potremmo aver cura di conservare il pane, non più vecchio di 24 ore, per i più bisognosi. Recandoci in una parrocchia o in una mensa per poveri dove dei volontari provvederanno a riutilizzare il nostro pane al meglio, rendendolo buono per chi non può permettersi di acquistarlo.
NEL FUTURO IL PANE SI POTRA’ ADDIRITTURA “INDOSSARE”
Un’innovativa ricerca di un’università svedese ha studiato un modo per trasformare facilmente il pane vecchio in una sorta di terreno fertile per la crescita di funghi, dai quali viene creato un tessuto utilizzabile per fabbricare vestiti. Un progetto che mette insieme la sostenibilità della produzione dei tessuti con il riciclo del pane invenduto.