Brescia, offeso sui social: si suicida poliziotto

Non ha retto alle offese e agli inviti al suicidio, il 44enne agente di polizia, Gian Marco Lorito e si è sparato un colpo alla testa

Foto LaPresse - Stefano Porta

BRESCIA – Poliziotto si suicida dopo offese e inviti alla morte sui social. E’ accaduto a Palazzolo sull’Oglio, in provincia di Brescia. L’uomo non ha retto agli insulti sui social e si è suicidato con un colpo di pistola alla testa nell’auto di servizio.

I fatti

Tutto è cominciato due anni fa, nel 1018. L’agente di polizia, Gian Marco Lorito di 44 anni, siciliano, sposato e senza figli, il 24 gennaio era assieme ai colleghi presso l’università di Bergamo per seguire un corso anti-infortunistica. Giunto nel piazzale aveva parcheggiato l’auto di servizio nel posto riservato ai disabili. Subito partita la denuncia da parte del presidente della sezione bergamasca dell’Associazione nazionale mutilati e invalidi civili, Giovanni Manzoni che ha aveva penato bene di pubblicare la foto dell’auto in sosta vietata sui social attirando così l’attenzione dei media locali. E da quel giorno per Lorito sul web è cominciato l’inferno con reiterate invettive e istigazione al suicidio.

Le scuse

In risposta a quanto accaduto il povero Lorito aveva scritto una lettera a Manzoni scusandosi, offendo anche un contributo di 100euro all’Associazione in richiesta di umile perdono. Ma il continuo ripetersi di messaggi di improperi per sui social hanno fatto finire la vicenda in un’immane tragedia. Così l’agente ha pensato di farla finita sparandosi un colpo alla testa con la pistola di ordinanza nell’auto di servizio.
Ora tocca a Manzoni ad essere vilipeso sui social per aver diffuso la foto.

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