Scuola, il Ministero dell’Istruzione chiede al 100% la presenza dei maturandi. Regioni e presidi attaccano

Intanto, in Campania, il governatore Vincenzo De Luca sottolinea che solo nei primi 7 giorni di apertura delle scuole, dall'11 al 18 aprile, nell'Asl Napoli 1 Centro ha registrato 189 casi positivi, tra gli alunni e i contatti scolastici costretti in quarantena sono 3mila, in isolamento

Una scuola (Foto Cecilia Fabiano/ LaPresse)

ROMA – Dal 26 aprile alla fine dell’anno scolastico, le superiori in zona rossa dovranno garantire le lezioni in presenza dal 50% al 75% e in zona arancione o gialla dal 70% al 100%. La direzione di marcia per il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi è il 100%, ma le Regioni non sono d’accordo. “Anche a noi piacerebbe”, incalza il presidente della Conferenza, Massimiliano Fedriga, eppure, sottolinea, “ci sono dei limiti fisici insuperabili”.

Si riferisce alla capienza dei mezzi pubblici, ad esempio, fissata al 50%, ma anche al distanziamento previsto che in molti istituti non permette di accogliere tutti. Fedriga è ancora visibilmente amareggiato per il cambio di percentuale minima della presenza per le superiori portato dal governo dal 60 al 70%, dopo l’accordo già raggiunto con gli Enti Locali. “Non avevamo concordato il 60%, era stato definito in Conferenza il margine del 60-70%, ma la direzione di marcia è sempre stata 100%”, ribadisce Bianchi.

La situazione in Campania

Intanto, in Campania, il governatore Vincenzo De Luca sottolinea che solo nei primi 7 giorni di apertura delle scuole, dall’11 al 18 aprile, nell’Asl Napoli 1 Centro ha registrato 189 casi positivi, tra gli alunni e i contatti scolastici costretti in quarantena sono 3mila, in isolamento. “Vorrei che davvero affrontassimo questo problema senza ideologismi e con molto senso di responsabilità. I familiari stretti degli alunni positivi sono 470. Vorremmo aprire tutto, ma non è possibile”, sostiene.

Non cambia neanche la linea del governatore della Puglia, Michele Emiliano che in serata firma una nuova ordinanza. Resta consentita la didattica integrata a distanza, a richiesta delle famiglie, dal 26 aprile e fino alla fine dell’anno.

Le direttive del Ministero

In vista del 26 aprile, il Ministero invia intanto agli istituti una nota operativa, in cui consiglia di prevedere il massimo della presenza possibile almeno per le classi iniziali e finali dei cicli. Soprattutto per i maturandi, per i quali richiede il 100%. Ricorda poi l’importanza di rispettare al meglio le restrizioni, come l’areazione, il distanziamento, l’igiene delle mani, l’uso delle mascherine dai 6 anni in su e, dove possibile, favorire le aule all’aperto, la ‘Scuola outdoor’. Assicura inoltre che gli Uffici scolastici regionali collaboreranno pienamente con gli Enti locali ai Tavoli prefettizi, per raccordare lo scaglionamento orario con il trasporto pubblico locale.

La linea dei presidi

Viale Trastevere però si trova a fare i conti anche con i presidi, che stroncano la gestione della *Scuola* in pandemia. Il presidente dell’ANP, Antonello Giannelli, durante il congresso nazionale dell’associazione scaglia un attacco durissimo al governo e non fa distinzioni tra Conte e Draghi. “Intendo dire a chiare lettere che la prassi di diramare i provvedimenti governativi sempre all’ultimo momento, se ammissibile all’inizio di ogni emergenza, non può assolutamente assurgere a regola di condotta politico-amministrativa. È infatti inaccettabile per un paese moderno ed è irrispettosa del lavoro altrui”.

Riferisce che le scuole sono costrette da troppi mesi a organizzare le attività sempre sotto pressione, sempre durante il fine settimana e “questo è scandaloso”, tuona: “Non solo e non tanto perché lì si è costantemente privati del fisiologico riposo psicofisico. Ma soprattutto perché non si è data loro la possibilità materiale di organizzare il lavoro del personale. Solo chi non ha la minima contezza della complessità dell’organizzazione scolastica può pensare di decidere le percentuali di frequenza scolastica il venerdì sera – se non il sabato sera – per il lunedì mattina!”.

(LaPresse/di Maria Elena Ribezzo)

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