Mottarone, Nerini: “Incontrerò le famiglie delle vittime, voglio risarcirle”. Tadini: “Freni disattivati”

Sarebbero stati messi fuori uso 10 volte in 15 giorni

Foto Ufficio stampa Polizia di Stato/LaPresse 23 maggio 2021 Stresa - Piemonte, Italia cronaca Precipita la funivia Stresa-Mottarone. Vigili del fuoco e soccorso alpino sul posto. Il cedimento della fune a 300 metri dall'arrivo in montagna. La cabina è precipitata in una zona impervia e boscosaDISTRIBUTION FREE OF CHARGE - NOT FOR SALE

TORINO – “Incontrerò le famiglie delle vittime, voglio risarcirle”: è il desiderio di Luigi Nerini che non riesce a darsi pace per quanto accaduto e chiede, tramite il suo avvocato, di incontrare i familiari delle vittime.

In libertà

Nerini, indagato per la morte di 14 persone, dopo l’arresto è stato rilasciato dal giudice, il gip Donatella Banci Buonamici, che avrebbe riconosciuto la totale mancanza di indizi a suo carico e che “non avrebbe avuto alcun interesse economico ad avallare la prassi” di disattivare il freno d’emergenza per mandare avanti la funivia del Mottarone, anche perché “la stagione doveva di fatto ancora iniziare”.

Il risarcimento

Nerini ha dichiarato attraverso il suo legale “che non ha mai risparmiato sulla sicurezza”. “Pago 127mila euro all’anno per la manutenzione dell’impianto”, ha ricordato.

Freni disattivati

Chiara la testimonianza del caposervizio della funivia Gabriele Tadini. Ai magistrati ha dichiarato che “tra l’8 e il 23 maggio, il giorno dell’incidente i freni sono stati inseriti i forchettoni che disattivano il sistema frenante” e che i freni “sono stati disattivati dieci volte in 15 giorni”.

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