ROMA – “Non ho mai visto decidere il nome del presidente della Repubblica con quattro mesi di anticipo. Se mi permette, il totonomi lo fa chi è in difficoltà, per non misurarsi coi problemi degli italiani e con l’agenda del governo. Se oggi discutiamo inutilmente del Quirinale, poi ci occuperemo della legge di bilancio a febbraio, quando sarà già stata approvata da due mesi? È una discussione surreale e al limite dell’irresponsabilità. E piuttosto irrispettosa nei confronti dei presidenti Mattarella e Draghi, le due personalità più autorevoli e credibili sul piano nazionale e internazionale”. Così il presidente dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini in un’intervista al Corriere della Sera.
Per Bonaccini “C’è bisogno di stabilità per sconfiggere il virus e per sostenere la ripresa economica, impostando al meglio gli investimenti straordinari che l’Europa ha messo a disposizione dell’Italia. Il Quirinale non è una gara sportiva, non mi occupo del borsino sui possibili vincitori e perdenti, né mi permetto di tirare per la giacca il presidente Draghi, che sta svolgendo un lavoro preziosissimo sia in Italia che all’estero”.
(LaPresse)