Confronto costruttivo e capacità di indicare strade alternative. Le Assise di Napoli e del Mezzogiorno d’Italia, durante il convegno promosso con la deputata di Leu Rina Valeria De Lorenzo – “A futura memoria, il progetto esecutivo di via Partenope: uno sguardo critico”- hanno tenuto fede alla parola data e non si sono limitate a criticare il progetto di restyling di una strada monumentale che è da considerarsi patrimonio mondiale di architettura, storia e bellezza paesaggistica. Dall’incontro, a cui hanno partecipato oltre ai relatori gli architetti Giulio Pane, Garante dei beni culturali, e Francesco Bruno con l’ingegnere Raffaele Aragona, l’avvocato Francesco Iannello e l’avvocato Sergio Marotta, anche sociologi, architetti e storici, è emersa chiaramente la voglia di dare il proprio contributo nell’interesse della città e dei napoletani. Per questo si è deciso di mettere nero su bianco, in un documento che verrà presentato alle Istituzioni, la richiesta di valutare la cancellazione dal progetto delle velleità legate all’arredo urbano e la conseguente riduzione dell’ impegno complessivo della spesa. A queste si aggiungono anche la richiesta di inserire la ricomposizione dello sbocco della cloaca, il restauro del muro frangiflutti e, soprattutto, di pubblicizzare in futuro i progetti prima che vadano a gara.
“L’obiettivo delle Assise è quello di continuare a rendere testimonianza – ha detto De Lorenzo – non abbiamo l’ambizione di far cambiare idea alla politica perché ormai la gara si è conclusa e le buste con le offerte sono state depositate. Il nostro obiettivo è lasciare traccia delle posizioni degli esperti coinvolti. Non perché le Assise siano votate al conservatorismo, ma per riflettere sulle scelte della politica. Scelte basate su motivazioni che non nascono dal confronto con i cittadini. Noi vogliamo offrire uno sguardo critico su un progetto che investe un patrimonio vincolato che non è solo cittadino, ma dell’umanità”.
“Il progetto di restyling – ha aggiunto Iannello – rischia di alterare una strada monumentale, pensata alla sua nascita come una ‘promenade’, trasformandola in una piazza e modificando, nei fatti la visione di Napoli”.
A ricordare che in passato le Assise avevano già tentato, in alcuni casi riuscendoci e in altri no, di evitare lo ‘scempio’ per esempio della Villa comunale, è stato Marotta.
“La denuncia delle Assise mira ad evitare, come abbiamo fatto col centro storico, uno scempio – ha sottolineato – Qui ci sono persone che scientificamente, con la memoria dei fatti e dei luoghi, possono provare ad evitare che si distrugga nella sua essenza architettonica via Partenope”.
A scrivere e denunciare da tempo l’inadeguatezza del progetto di restyling anche Aragona.
“Questo convegno – ha spiegato – non ha pretesa di cambiare le cose, vogliamo però dimostrare che non siamo stati e non siamo silenti. Abbiamo seguito il progetto fin dall’inizio. C’è traccia sui giornali dei nostri interventi, ma il Comune non ha mai risposto, non ha mai contestato nulla, neanche le posizioni più ostili. Perfino Il ministero, all’interrogazione della De Lorenzo ha risposto in burocratese dimostrando di non essersi soffermati sul problema posto”.
“Abbiamo massacrato l’ex sindaco de Magistris, ma la nuova amministrazione è una delusione, poteva trovare cinque minuti per riflettere prima di mandare a gara questo progetto – ha evidenziato Bruno – per mettere attorno al tavolo i massimi storici nessuno dei quali appoggia il progetto. Bisognerebbe quantomeno ascoltare. Panchine con scivolo, pavimentazione multiforme, pergolati con buganville, un arredo urbano che rende asimmetrico il sistema dei marciapiedi. Un disegno scolastico della pista ciclabile e nessun cenno al restauro delle mura. Via Partenope non sarà più una promenade, ma una piazza, un luna park”.
A chiudere gli interventi prima di lasciare spazio ai partecipanti che hanno dato il proprio contributo con varie proposte è stato Pane.
“Delle tavole del progetto – ha sostenuto – mi ha colpito la mancanza di creatività a cui si vuole porre rimedio con l’arredo urbano. Siamo dinanzi ad un inutile restyling per una strada perfettamente equilibrata. Segnaliamo la totale assenza di gusto e l’incapacità di immaginare l’uso che si farà degli spazi. Chiediamo che i metapogetti pubblici vengano resi pubblici prima di andare a gara. Potersi sedere a un tavolo per confrontarsi sarebbe una conquista straordinaria, ma ad oggi, la sordità della pubblica amministrazione ha dimostrato la totale assenza di democrazia. Siamo difronte a scollamento totale delle capacità amministrative e per questo serve uno sforzo collettivo gigantesco. Lo spirito di collaborazione dovrebbe essere perseguito”.