CASERTA – Ghiacciai in ritirata, fiumi e laghi in secca, terreno devastato dal rischio idrogeologico, produzione di miele dimezzata e coltivazioni a rischio a causa dell’afa e della siccità: è uno scenario spaventoso quello che emerge dall’Italia, dove gli ecosistemi sono in subbuglio a causa del riscaldamento globale, con danni incalcolabili per l’agricoltura e le infrastrutture del territorio.
Le ondate di caldo che si susseguono sempre più di frequente e in maniera sempre più forte mettono a dura prova la resistenza dell’ambiente naturale. La siccità porta alla desertificazione delle aree palustri, prosciugando i bacini d’acqua dolce. Sulle Alpi i ghiacciai stanno sparendo lentamente, mentre a valle il letto dei fiumi si inaridisce. I danni sono evidenti. Ci sono però criticità meno appariscenti che però vanno a colpire gli italiani dove fa più male, cioè a tavola.
Ghiacciai sentinelle del clima: forni arretrato di 400 metri
Più di 40 metri di ‘ritirata’ nell’ultimo anno e oltre 400 nell’ultimo decennio: è un segnale d’allarme che non si può ignorare quello che arriva dal ghiacciaio di Forni, il più ‘himalayano’ tra quelli italiani. Una situazione drammatica quella che viene tracciata dalla ‘Carovana dei ghiacciai’ di Legambiente. Secondo gli esperti, entro la fine dell’anno il Forni perderà altri dieci metri tra il 2021 e il 2022, record negativo dell’ultimo periodo. Tra i processi che ne stanno causando l’erosione quello del ‘carbonio nero’, uno strato di detriti e particelle inquinanti che ingrigiscono la superficie, riducendo il riflesso della luce solare e quindi aumentando la temperatura del ghiaccio.
L’afa mette in difficoltà le api:il miele ne esce ‘dimezzato’
Un lungo periodo di afa, accompagnato da una forte siccità ha bruciato le fioriture delle piante estive, costringendo le api a lungi ed estenuanti voli alla ricerca di polline e nettare: non se la passano bene gli apicultori del territorio che, così come il resto dei colleghi in Italia, hanno visto la produzione di miele dimezzata per quest’anno. Caldo, afa e siccità: un disastro per i piccoli insetti che, raccogliendo il polline, trasformano il nettare nel prezioso e dorato miele. Disastrosa la situazione in Sardegna, dove lancia l’allarme Coldiretti, con perdite del 50%. I ‘pastori’ delle api devono fare fronte anche all’aumento dei costi, causato dalle tensioni tra Russia e Ucraina. A rischio decine di migliaia di lavoratori.
Bombe d’acqua e grandinate: vigneti distrutti in Campania
Più di quattro vigneti su cinque sono usciti distrutti dall’ultima ondata di maltempo che ha devastato il Sud e il Centro Italia. Trombe d’aria, nubifragi e violente grandinate hanno fatto a pezzi i raccolti di un anno, causando danni incalcolabili all’industria vinicola. In Campania, così come in Puglia e in Sicilia, sono state registrate perdite fino all’80% della produzione. Campi allagati e raccolti devastati sono gli effetti di un’ondata di maltempo che non ha risparmiato i fondi agricoli. In Campania, nell’ultimo periodo, sono state registrate ben cinque diverse grandinate, che hanno devastato uva, olive e verdure di stagione tra Avellino, Benevento e Caserta.
Il Mediterraneo si surriscalda: come cambia il ‘mare nostrum’
L’acqua del Mediterraneo ha registrato un aumento di 6,5 gradi centigradi rispetto alle medie stagionali. Un’evoluzione che, quest’estate, si sta manifestando duramente. Un cataclisma che andrà a colpire decine di specie marine. Gli esperti sono ancora incerti, però, su quale possa essere la portata dei danni per l’intero ecosistema del Mediterraneo.
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