ROMA – E’ terminata con l’estradizione verso l’Italia la latitanza di Ghebremedhin Temesghen Ghebru, 35enne eritreo, ricercato da oltre un anno in campo internazionale per associazione a delinquere finalizzata alla tratta di esseri umani e al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. L’uomo, tra i capi e promotori di una associazione a carattere transnazionale operante tra l’Africa centrale (Eritrea, Etiopia, Sudan), i Paesi del Maghreb (soprattutto la Libia), l’Italia e il Nord Europa (Inghilterra, Danimarca, Olanda, Belgio e Germania), organizzava la rotta terrestre dei migranti.
Ghebremedhin, detto Tenny o Temmy, è stato arrestato all’aeroporto internazionale di Addis Abeba mentre cercava di imbarcarsi su un volo diretto in Australia con destinazione Adelaide. Viaggiava con passaporto australiano e in quel Paese vi sono altre articolazioni criminali dell’organizzazione. L’indagine nei suoi confronti è stata coordinata dal procuratore aggiunto Marzia Sabella e dai sostituti procuratore Calogero Ferrara e Giorgia Righi della Procura di Palermo e condotta dalla Squadre Mobili di Palermo, Agrigento e dal Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato. I successivi sviluppi investigativi sono stati svolti nell’ambito di un progetto di cooperazione internazionale che ha coinvolto autorità giudiziarie e di polizia olandesi e inglesi, la Corte Penale Internazionale ed Europol. Per l’aspetto di coordinamento internazionale si segnala il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, che da luglio, insieme all’ unità “Human trafficking and smuggling of migrants” che si occupa di tratte di esseri umani in seno al Segretariato Generale di Interpol a Lione, ne seguiva le tracce per vari Paesi del mondo, in particolare gli spostamenti tra l’Australia e l’Etiopia, fino alla sua esatta localizzazione e l’arresto provvisorio tramite l’Interpol National Central Bureau di Addis Abeba.
(LaPresse)