Pignataro Maggiore (Caserta), smantellato il clan Ligato: in cella il boss, la sorella e 4 affiliati

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PIGNATARO MAGGIORE – Sei ordinanze di custodia cautelare in carcere: questo quanto emesso dal Gip del Tribunale di Napoli nei confronti degli esponenti di vertice del Clan “Ligato” di Pignataro Maggiore a seguito di una articolata indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia. Le accuse sono di associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione,  danneggiamento e lesioni personali, aggravati dalla finalità mafiosa. Ad eseguire il provvedimento  i Carabinieri del Reparto Operativo di Caserta e quelli della Compagnia di Capua. Gli arresti sono il risultato il risultato di una prolungata attività investigativa avviata nel mese di novembre del 2015, che ha permesso di disarticolare l’attuale vertice del clan “Ligato”, la cui reggenza, dopo la detenzione al 41bis di Rafaele Ligato, è passata al figlio Antonio Raffaele (scarcerato nel dicembre 2015) e alla figlia Felicia, entrambi colpiti dal provvedimento. L’intensa attività investigativa, svolta con l’ausilio di attività tecniche, escussioni testimoniali nonché tradizionali servizi di osservazione-controllo-pedinamento, ha permesso di raccogliere un corposo quadro indiziario nei confronti degli indagati, grazie al quale, sono stati decifrati e accertate le responsabilità di numerose azioni delittuose verificatesi nei confronti di operatori commerciali di Pignataro Maggiore e comuni limitrofi. Le indagini hanno infatti accertato  il  tentativo da parte del clan “Ligato” di riorganizzarsi e di rafforzarsi economicamente, mediante il controllo delle attività economiche del territorio (lecite e illecite), le estorsioni ai danni degli esercizi commerciali e il reinvestimento speculativo dei capitali in attività illecite e nel traffico di stupefacenti. Le attività investigative hanno fato luce su una serie di estorsioni ai danni di imprenditori e esercenti commerciali poste in essere attraverso l’imposizione di beni (quali ad es. gadget natalizi, materiale di cancelleria e altro) o la classica richiesta di periodiche somme di denaro (dai 500 € a settimana a elargizioni di diverse migliaia di € in occasione delle festività). Inoltre nel corso dell’attività, è stato accertato un chiaro tentativo del clan di assumere la gestione di uno dei settori che costituiscono notoriamente fonte di reddito per i sodalizi camorristici, e, precisamente, il controllo delle apparecchiature Videopoker e Slot Machine ubicate all’interno dei pubblici esercizi. Preziosa è stata la collaborazione di diverse categorie di commercianti che, nonostante il timore concreto di ritorsioni, hanno saputo credere nelle istituzioni collaborando alle indagini in maniera determinante.I destinatari del provvedimento cautelare in carcere sono:

  1. LIGATO Antonio Raffaele, 34 anni, di Pignataro Maggiore;
  2. LIGATO Felicia, 37 anni, di Pignataro Maggiore;
  3. IANUARIO Davide, 33 anni, di Pignataro Maggiore;
  4. SABINO Angelo, 43 anni, di Pignataro Maggiore;
  5. DE BIASE Michele, 53 anni, di Pignataro Maggiore;
  6. SCHETTINI Daniele, 23 anni, di Pignataro Maggiore.

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