Bonus Cultura, Bonisoli sbugiarda il Pd: “E’ stato bocciato dal Consiglio di Stato per i loro errori”

Il ministro Bonisoli: "Il Consiglio di Stato ha bloccato la proroga del Bonus cultura per il 2018-2019, a causa di errori compiuti dal precedente governo. Da una parte sostengono, a voce, la 18App, dall'altra la cancellano"

Alberto Bonisoli
Alberto Bonisoli

ROMA – Il ministro alla Cultura Alberto Bonisoli svela la bugia del Pd sul Bonus Cultura ai giovani: nessun taglio, solo errori grossolani del precedente governo. “Dopo aver criticato la 18App, il bonus con cui Renzi regalava 500 euro ai diciottenni, mi hanno accusato di voler togliere finanziamenti alla Cultura. Non è vero. E’ vero il contrario”. Al contrario: “Intendo aumentare i fondi per la cultura e i giovani. E’ uno degli assi strategici dove più soldi pubblici verranno spesi”.

Bonisoli: il bonus dei 500 euro bloccato dal Consiglio di Stato per errori del precedente governo

Il ministro svela anche un’altra pecca del Pd: “Domenica, Il Sole 24 Ore, ha scritto che il Consiglio di Stato ha bloccato la proroga del Bonus cultura per il 2018-2019. Questo a causa di errori compiuti dal precedente governo. In altre parole significa che il Bonus, quello che mi si accusa di voler eliminare, rischia di sparire a causa dell’incapacità di chi mi ha preceduto”. “E’ ironico che gli stessi politici che mi accusano, hanno creduto a tal punto in questa misura che non sono stati in grado o non hanno voluto rifinanziarla. In pratica da una parte sostengono, a voce, la 18App, dall’altra la cancellano”.

Le critiche al Bonus

“Le critiche che ho mosso alla 18App – spiega poi Bonisoli – significano che, per noi, la cultura non è una mancetta elettorale, al contrario: la cultura è investimento. Il tema di come avvicinare i giovani alla cultura è un discorso molto più serio e non si affronta certo con un ‘voucher una tantum’ che sa di mossa elettorale. Un mezzo propagandistico che non ha nulla di strutturale o che possa dare il segnale di inversione di tendenza. Non è la radice sulla quale far crescere l’interesse dei nostri ragazzi verso la letteratura, il teatro, il cinema, la musica, la danza, l’arte, la storia e l’archeologia”.

Legare questi incentivi ai differenti redditi

Il ministro Bonisoli condanna la ‘trovata elettorale’ del bonus cultura anche perché non è stato vincolato a nessun parametro: “Non è un caso – dice – se in diverse situazioni i soldi del bonus siano stati spesi per feste a base di alcol o usi simili. Inoltre, non è neanche prevista una misura premiale o che consideri le diverse situazioni economiche delle famiglie”.

Il progetto

“Vogliamo intervenire immediatamente. I fondi per il 2018 e per il 2019 ci sono, verranno riattivati e verranno erogati ai nati nel 2000 e nel 2001. Nel farlo, abbiamo pensato di introdurre in modo graduale alcuni correttivi, per rimediare agli errori fatti in passato e preparare un programma strutturale per la promozione del consumo culturale. Saranno associati progetti di diffusione culturale nelle scuole con incentivi agli acquisti di prodotti e servizi culturali, a partire dal 2020”. “Il metodo che voglio applicare è quello delle riforme “dal basso”, raccogliendo i punti di vista e ascoltando le esigenze di tutte le persone coinvolte. I protagonisti in questo progetto, infatti, saranno i ragazzi e le ragazze”. “Coinvolgeremo ampie fasce d’età, non solo i 18enni, con l’obiettivo che i fondi siano sfruttati a pieno e utilizzati al meglio”.

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