ROMA (LaPresse) – “Oggi i boiardi di Stato, i burocrati e il sottobosco festeggiano. Ad essere preoccupati saranno i cittadini, gli amministratori e gli utenti”. Cosi l’on. Enrico Borghi commenta l’annuncio dato dal ministro delle infrastrutture, Danilo Toninelli, di interrompere la fusione tra Anas e Ferrovie dello Stato. Fusione che avrebbe portato la prima al di fuori del perimetro della pubblica amministrazione. Avrebbe integrato in un unica struttura le realtà statali che investono in infrastrutture e avrebbe consentito maggiore efficienza e maggiore capacità di accesso al credito.
“La decisione assunta dal ministro Toninelli – commenta l’on. Borghi, che nella scorsa legislatura come capogruppo in commissione ambiente e lavori pubblici alla Camera aveva seguito l’iter parlamentare della riforma – ha gravi difetti“
“Sia sul piano formale che soprattutto su quello di merito. Per rimanere alle procedure, informo il ministro che non basta fare annunci via Twitter. In una democrazia liberale, che ancora esiste nonostante i loro tentativi di portarci nel totalitarismo digitale, per fermare un provvedimento deciso in forza di legge serve un’altra legge. Per cui attendiamo i contenuti di un articolato, nel quale ci spiegheranno come questa cosa avviene, al netto della sparata di azzerare i vertici di un Cda di una società per azioni che apre la stura a ricorsi e contenziosi.”