Conte, dalla finanziaria alle riforme strutturali: conferenza stampa senza ‘tabù’

Nessuna esitazione del premier sull'agenda di governo

ROMA – Conferenza stampa prima della pausa estiva, il premier Giuseppe Conte a tutto tondo. Nessun tabù. Toccato ogni tema al centro dell’agenda di governo e smentite le voci di tensioni tra lui e il vicepremier Matteo Salvini o col ministro Savona.

Manovra finanziaria

Checché ne dicano le opposizioni, per Conte la manovra finanziaria che dovrà essere approvata con la ripresa non deve creare ansie. “Non andremo a toccare settori strategici come sanità, scuola e ricerca che assicurano al Paese una prospettiva di sviluppo – dice – Un’altra fonte sarà il riordino delle agevolazioni a vario livello fiscale e una ridefinizione di queste agevolazioni“.

Le priorità del premier

“Colpiscono i numeri così elevati di cittadini ricompresi nella soglia di povertà assoluta – sostiene – ma non avrebbe senso essere concentrati su misure per la povertà assoluta: se non parte il Paese. Non parte la crescita economica e non creiamo le condizioni per intervenire efficacemente”. In pratica una carezza al M5S che insiste sul al reddito di cittadinanza e l’altra alla Lega che punta sulla flat tax. “Si tratta di operare contemporaneamente su tutti i fronti”.

Riforme e crescita del Paese

La crescita verrà garantita dalle riforme strutturali, ma anche dalla semplificazione. Non a caso, il governo prevede la riforma del codice degli appalti, la semplificazione normativa e burocratica, misure anticorruzione, accelerazione dei processi, digitalizzazione dei servizi pubblici, riforma fiscale e reddito di cittadinanza. “Abbiamo tanto da discutere” dice consapevole facendo passaggi sull’Ue, sui vaccini.

Tap, Ilva

Sulla Tap, Conte spiega che bisogna misurarsi con un’opera progettata in passato e in corso di realizzazione e garantisce “la verifica della procedura fin qui seguita per accertarci che sia stata corretta, sono stati paventati scenari di irregolarità, faremo come l’Ilva -conclude – Saremo vigili a cogliere tutte le istanze e alla fine ci sara’ una valutazione di sintesi che spetta al presidente del Consiglio e ai suoi ministri”.

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