TRIPOLI – Stato di emergenza a Tripoli. È infatti di 47 morti e 129 feriti in otto giorni l’ultimo bilancio degli scontri tra milizie armate nella capitale Tripoli. Lo riferisce la Missione dell’Onu in Libia, Unsmil, in una nota.
L’invito al dialogo
“Le varie parti interessate dal conflitto a un incontro allargato per martedì a mezzogiorno in un luogo che verrà annunciato in seguito”, si legge in un comunicato. L’Unsmil scrive inoltre che “sulla base delle pertinenti risoluzioni del Consiglio di sicurezza, si invita a tenere un dialogo urgente sull’attuale situazione della sicurezza a Tripoli”.
L’intento è quello di negoziare una nuova tregua a Tripoli. Il Consiglio Presidenziale del premier Fayez al Sarraj ha dato mandato alla milizia Forza Anti Terrorismo di Misurata di entrare nella capitale. L’obiettivo è quello di organizzare un nuovo cessate il fuoco e far terminare le violenze nella periferia sud della capitale.
Weekend di scontri armati
Questo dopo un’altra giornata difficile, ieri, con scontri generalizzati tra varie milizie nella zona sud di Tripoli. Gli scontri hanno fatto registrare la morte di due persone nel distretto di Al Falah, all’interno di un campo profughi per gli sfollati interni di Tawergha. Sono circa 400 i detenuti che sono riusciti ad evadere da un carcere alle porte di Tripoli approfittando dei combattimenti in corso da una settimana tra milizie rivali. Lo ha detto la polizia libica. I detenuti hanno forzato le porte della prigione di Ain Zara, a sud della capitale. Subito dopo sono fuggiti dopo aver sopraffatto le guardie che cercavano di fermarli.
Salvini: “In contatto diretto con gli italiani in Libia”
Intanto sulla questione si è espresso anche il ministro degli Interni Matteo Salvini. “Sono in contatto diretto con i nostri uomini. Militari, diplomatici, addetti dell’Eni che in Libia vivono rischi portati da un intervento militare senza senso”. Il vicepremier ha espresso preoccupazione sulla situazione di alta tensione venutasi a creare negli ultimi giorni nel paese nordafricano.