ROMA – La benzina costerà di meno. Arriva, infatti, una sforbiciata alle accise. Lo annuncia il sottosegretario all’Economia Massimo Bitonci. “Presenteremo una proposta – ha detto – ci sarà una misura sulle aliquote Irpef per il 2019. Ci sarà un primo sfoltimento delle accise sulla benzina, cancelleremo quelle più datate nel tempo”.
Il primo segnale del nuovo governo
Ma per sapere di quanto saranno tagliate è ancora presto: “Stiamo ancora facendo i conteggi. Sarà un primo segnale”. Un primo passo quindi, rispetto a quanto scritto nel contratto di governo, dove si parla di cancellare tutte quelle voci anacronistiche che risalgono addirittura alla guerra di Etiopia e che valgono, secondo i calcoli dei consumatori, fino a 20 centesimi al litro. “È un tema – spiega Bitonci – che sta molto a cuore a Matteo Salvini”.
Ma non solo il taglio alle accise
Nella proposta “ci sarà un’altra misura molto importante per le imprese, una riduzione dell’Ires dal 24% al 15% per gli utili che vengono reinvestiti per l’acquisto di attrezzature e beni per lo sviluppo dell’attività. Una specie di nuova legge Tremonti. Proporremo di estendere questa misura anche alle assunzioni”.
Le altre idee del governo nel nuovo pacchetto
Allo studio, annuncia ancora Bitonci, ci sono inoltre “due ipotesi, una ulteriore riduzione delle aliquote Irpef oppure una flat tax progressiva. Non lo abbiamo ancora stabilito. Il Tesoro sta facendo delle simulazioni sul gettito. Sul tavolo ci sarà comunque la proposta di una flat tax con più aliquote. Il punto di partenza resta il taglio del primo scaglione”.
L’ampliamento
Nel pacchetto è previsto inoltre “l’ampliamento del regime dei minimi. Applicheremo l’aliquota del 15% fino a 65 mila euro, poi cui sarà un’aliquota incrementale del 5% fino a 100 mila, si pagherà, cioè, solo sulla parte che supera i 65 mila euro. La quota parte della Lega è di 5 miliardi, altri cinque sono per le misure del Movimento 5 Stelle. Loro impiegheranno la loro parte per il reddito di cittadinanza. La flat tax sui minimi sarà circa 1,5 miliardi. Il resto andrà alla riduzione dell’ Irpef e alle altre proposte che presenteremo al tavolo”.
I 10 miliardi per il finanziamento
Le coperture per finanziare il pacchetto, all’interno degli spazi di bilancio che verranno concessi dalla Commissione europea. Non credo che l’Europa ponga tutti questi vincoli. Primo perché c’è un dato politico, il prossimo anno ci sono le elezioni europee e in questi passaggi le maglie sono sempre un po’ più larghe. E poi perché Germania e Francia questa flessibilità l’hanno già utilizzata. All’Italia non può essere negato di portare avanti delle politiche di sviluppo.