Basilicata, Coldiretti: “Il caldo di settembre salva la vendemmia”

La Coldiretti rivela che questo è l'anno più bollente dal 1800

Foto Marco Alpozzi - LaPresse

Milano (LaPresse) – “Il bel tempo di settembre, con questa ondata di caldo anomalo giunge in un 2018 che si è classificato fino ad ora in Italia come l’anno più bollente dal 1800. In cui sono iniziate le rilevazioni, con una temperatura superiore di 1,49 gradi rispetto alla media storica”. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti Basilicata divulgata in occasione dell’ultimo week end dell’estate sulla base degli ultimi dati Isac Cnr relativi ai primi otto mesi dell’anno. Questa bolla di calore che ha coinvolto anche la Basilicata non solo prolunga le vacanze a settembre. Ma è provvidenziale, dopo la pioggia, per il vino Made in Italy con la vendemmia in pieno svolgimento.

La Coldiretti rivela che questo è l’anno più bollente dal 1800

“Anche in Basilicata, sulle zone costiere, ma anche lungo le Dolomiti o sul Pollino – spiega Piergiorgio Quarto, presidente di Coldiretti Basilicata- è particolarmente apprezzato da quanti cercano il relax e la tranquillità. Ma vogliono anche approfittare dei risparmi possibili con l’arrivo della bassa stagione. In questo ultimo scampolo dell’estate si registra un aumento in percentuale del turismo legato alla natura in montagna, nei parchi e nelle campagne. Con la possibilità di assistere alle tradizionali attività di settembre come il rito della raccolta dell’uva o passeggiare nei boschi alla ricerca dei porcini”.

“Quanto alla vendemmia “la metà di settembre – precisa Quarto – rappresenta il clou per il taglio dei grappoli. Con il sole dopo la pioggia che consente ai vigneti di beneficiare dell’apporto idrico, di asciugarsi. Di aumentare il quantitativo di succo presente negli acini e di incrementare i contenuti zuccherini. Una buona premessa per il vino in cantina. Che quest’anno si preannuncia in Basilicata con una produzione di buona qualità stimata in aumento tra 10% e il 20% rispetto allo scorso anno, che per la grave siccità è stata tra le più scarse dal dopoguerra”.

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