Abi: tassi dei mutui ancora reggono, al 2,17% per compare casa

Ancora reggono i tassi dei mutui per comprare casa che a settembre si sono posizionati in media al 2,17%; per il momento quindi nessun effetto in seguito al rialzo dei tassi da parte della Bce.

Ancora reggono i tassi dei mutui per comprare casa che a settembre si sono posizionati in media al 2,17%; per il momento quindi nessun effetto in seguito al rialzo dei tassi da parte della Bce. E’ il rapporto mensile dell’Abi a mettere in risalto come, in via generale, i tassi di interesse sui prestiti restino “bassi” a settembre 2022 “nonostante l’aumento tra giugno e settembre di 125 punti base dei tassi Bce”.

Su questo fronte la tenuta dei tassi incoraggia la richiesta dei prestiti, tanto che a settembre aumentano sia per le famiglie che per le imprese: di un +4,2% rispetto all’anno scorso. E, ad agosto 2022, per i prestiti alle imprese si registra un aumento del 4,8% su base annuale, e del 4,1% per i prestiti alle famiglie.

In base al rapporto dell’Abi il tasso medio sulle nuove operazioni per l’acquisto di abitazioni è al 2,17%, raggiungendo – senza superarlo – il massimo da giugno 2016 quando era pari a 2,20%; segnava -0,10% (a 2,07%) il mese precedente, mentre era a più del doppio a fine 2007 (a 5,72%). Per un soffio il tasso medio sul totale dei prestiti non supera i livelli pre-pandemia: oggi è pari al 2,49%, mentre era al 2,50% a gennaio 2020 (al 2,32% nel mese precedente, e a 6,18% prima della crisi a fine 2007). Il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è l’1,86%, il valore massimo da aprile 2016 quando era pari a 1,92% (1,45% il mese precedente; 5,48% a fine 2007).

Sul fronte risparmio, l’Italia a settembre 2022 incrementa dell’1,3% su base annuale la raccolta diretta complessiva (depositi da clientela residente e obbligazioni). I depositi (in conto corrente, certificati di deposito, pronti contro termine) sono “aumentati” a settembre “di 38 miliardi di euro rispetto a un anno prima, con una variazione del +2,1% su base annuale; mentre la raccolta a medio e lungo termine – cioè obbligazioni – è scesa di 11 miliardi in valore assoluto negli ultimi 12 mesi (-5,1%).

A settembre 2022 “il tasso di interesse medio sul totale della raccolta bancaria da clientela – famiglie e società non finanziarie – è in Italia lo 0,50% (depositi 0,35%, obbligazioni 1,91%, pronti contro termine 1,35%).

di Tommaso Tetro

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