Afghanistan, E. Letta: “La democrazia non si può esportare con la guerra”

L'intervento del segretario dem

Foto Roberto Monaldo / LaPresse Nella foto Enrico Letta

MILANO – “La fuga caotica dell’Occidente da Kabul cancella anche quanto di buono è stato fatto per la società afghana”. Così a Repubblica Enrico Letta in una intervista. “Ho sentito tutti i ministri competenti – racconta – e ho avuto un lungo colloquio con Josep Borrell (Alto Rappresentante per la Politica Estera dell’Unione europea, ndr). Sono ore decisive e non devono essere sprecate. Non possono essere questi i titoli di coda dell’impegno dell’Occidente in Afghanistan. Non basta il vertice dei ministri degli Esteri, va convocato subito un Consiglio europeo che cerchi di raddrizzare il possibile. Serve una Ue unita e decisa, ora ogni distinguo è una diserzione. Questa è una guerra persa e bisogna limitarne gli effetti disastrosi”.

Alla domanda se quella avviata dagli Usa nel 2001 è solo una guerra persa o anche una guerra sbagliata, Letta risponde: “Una guerra disseminata di tanti, troppi errori, a cominciare dall’unilateralismo con cui è stata aperta e chiusa dagli Stati Uniti. Non si può infatti leggere la vicenda afghana slegandola dalla guerra in Iraq del 2003 e dalla over-reaction americana dopo l’attentato dell’11 settembre”.

(LaPresse)

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