Alberi, la tutela ora è ‘spaziale’

Progetto pilota in Italia per monitorare lo stato del verde grazie ai satelliti. Una ‘fotografia’ costante che consentirà di adottare gli interventi utili a tutelare il patrimonio arboreo: inizia la sperimentazione

NAPOLI (Massimo Pighin) – Satelliti per monitorare lo stato di salute degli alberi, con l’obiettivo di avere un quadro preciso a tal punto da consentire una programmazione calibrata al dettaglio degli interventi di manutenzione: Cordenons (Pordenone) è l’unico comune del Friuli Venezia Giulia dove sarà portata avanti un’attività di simili contenuti. Un progetto che viene realizzato dall’Agenzia spaziale europea (Esa) e si chiama ‘Urban forest’: funziona attraverso il telerilevamento degli alberi dei parchi pubblici.

In sostanza, grazie a un sistema gestionale ad hoc, ancora in fase di sperimentazione, sarà possibile avere in modo continuativo una ‘fotografia’ dettagliata del patrimonio arboreo della cittadina, fondamentale per pianificare le manutenzioni e il periodo in cui realizzarle. Perché, in tutta la regione, soltanto a Cordenons verrà declinata la progettualità? Il comune del Friuli occidentale è stato scelto dalla SuPerAlberi, impresa di Tarcento (Udine) specializzata in censimenti, valutazioni di stabilità, analisi del terreno e in altre tipologie di azioni che riguardano il mondo arboreo: la ditta friulana collabora con Esa e ritiene Cordenons la località ideale per ‘Urban forest’. SuPerAlberi ha lavorato per il Comune e, sulla scorta delle conoscenze acquisite grazie a tale incarico, è convinta che a Cordenons il gestionale possa essere utilizzato sfruttandone pienamente le potenzialità. Cordenons, infatti, ha tanti piccoli parchi, che sono il contesto ideale per le tarature iniziali del gestionale. Un territorio di media misura, quale quello cordenonese, inoltre, ha le caratteristiche per rendere più lineare la raccolta dei dati per lo sviluppo del sistema.

SuPerAlberi, quindi, lavorerà per tarare sul posto i sistemi di codifica collegati ai satelliti nello spazio. ‘Urban forest’ rappresenta la trasposizione urbana di un primo progetto, Mafis (Multi actors forest information service), che Esa ha portato a termine con l’obiettivo di aggregare un insieme di metodologie per la gestione sostenibile delle superfici forestali. C’è interesse, rispetto a questo nuovo sistema di monitoraggio del patrimonio arboreo cittadino, perché si punta a renderlo internazionale. Un progetto che, in caso di riuscita e risultati positivi potrebbe essere riproposto anche in altre realtà, il Sud, che ha un bisogno disperato di attenzione al proprio verde, guarda con attenzione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome