Alice Bros morta di overdose a Udine, arrestato lo spacciatore

E' stato rintracciato grazie alla videosorveglianza di zona e all'analisi del telefonino della vittima

Alice Bros

UDINEAlice Bros era stata trovata senza vita nei bagni della stazione lo scorso 3 ottobre. A ucciderla una dose letale di ‘eroina gialla’, una nuova potentissima droga molto diffusa tra i giovanissimi. Oggi chi avrebbe fornito quella sostanza alla ragazza di appena 16 anni ha finalmente un volto.

L’accaduto

Grazie ad un’operazione complessa agli agenti del commissariato di polizia di Udine hanno arrestato un 24enne che sarebbe proprio il responsabile della vendita di quella droga che fu assunta dalla sedicenne friulana poi morta per overdose nei bagni della stazione della città. Da quel giorno le indagini non si sono mai fermate. Troppo importante ricostruire gli ultimi movimenti e spostamenti della ragazza che all’epoca dei fatti era insieme al suo fidanzato. L’attività degli investigatori ha avuto l’epilogo atteso con il 24enne che è ora indagato per spaccio e morte come conseguenza, non voluta, di altro reato. Le manette sono scattate come esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Udine su richiesta della Procura locale.

L’operazione

Quello che viene considerato il responsabile dello spaccio della sostanza è stato identificato dagli investigatori grazie alla visione attenta dei filmati delle telecamere di videosorveglianza della stazione e delle zone limitrofe. Fondamentale a quanto pare anche il controllo dei tabulati e dei dati presenti nei telefoni cellulari dei ragazzi coinvolti nella vicenda. Secondo l’accusa, dunque, lo spacciatore avrebbe fornito la dose di ‘eroina gialla’ alla coppia di adolescenti proprio il giorno in cui la 16enne è stata poi trovata senza vita. È stato rintracciato giovedì pomeriggio nella zona di borgo stazione, dove si trovava violando, tra l’altro, un precedente divieto di dimora a Udine e una misura di prevenzione del foglio di via con divieto di ritorno a Udine. Ora resta da capire come sia andata l’esatta dinamica per chiudere definitamente il cerchio sulla vicenda.

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