Alitalia, non pagato il 50% dello stipendio di maggio. I commissari: “Indispensabili altri fondi”

La preoccupazione della triade degli amministratori in As è evidente, perché è ormai da dicembre che le casse del vettore sono in rosso, con continui rinvii per i pagamenti degli stipendi dei lavoratori

Foto LaPresse - Matteo Corner

ROMA – Alitalia non è grado di pagare la seconda tranche degli stipendi di maggio. Con i commissari straordinari che, dal Parlamento, lanciano l’ennesimo grido di aiuto: Sono indispensabili altri finanziamenti, il quadro è “impietoso”. Mentre sul fronte europeo non filtrano passi decisivi nell’interlocuzione per l’avvio di Ita, l’attuale vettore rimane in una situazione quasi disperata. Nonostante le promesse della scorsa settimana, gli emolumenti di maggio sono fermi al 50% del 28 maggio. Per la parte restante si attende l’accredito dei 100 milioni stanziati dal Decreto Sostegni bis. “La realtà è critica dal punto di vista economico e giuslavoristico e desso arrivano anche le quattordicesime. Per noi è vitale avere un’iniezione di liquidità, è imprescindibile per far fronte alle prossime spese”, spiega davanti alla Commissione Bilancio uno dei commissari straordinari di Alitalia, Gabriele Fava.

Gli obiettivi

La preoccupazione della triade degli amministratori in As è evidente, perché è ormai da dicembre che le casse del vettore sono in rosso, con continui rinvii per i pagamenti degli stipendi dei lavoratori. Già alle prese con l’incubo degli esuberi per la partenza della nuova compagnia. Ma quando si avvierà Ita? L’obiettivo del governo è renderla operativa da agosto, ma l’assenza di certezze rimane un vulnus economico in una situazione di parzialissima ripresa del settore aereo.

“Le interlocuzioni sono ripartite, ma non abbiamo un punto di caduta chiaro, per noi è decisivo avere una data di cut-off”, spiega l’altro commissario Leogrande, che nell’audizione sul Sostegni bis spiega come nel 2020 Alitalia abbia perso oltre il 70% di movimentazione dei passeggeri. Con un calo di oltre il 90% dei ricavi tra marzo e dicembre. E anche nel 2021 la situazione non è buona: rispetto al 2019 ad aprile e maggio c’è stato un crollo di oltre il 75% in media del traffico passeggeri.

Un quadro impietoso

“Il quadro è impietoso”, dice asciutto il terzo commissario, Daniele Santosuosso, che ribadisce: “E’ assolutamente indispensabile ed esiziale avere altri finanziamenti in attesa che si completi l’iter di definizione dell’accordo per Ita”. Lanciando anche una stoccata all’Ue, che con la sua “rigidità” non aiuta il faticoso avanzamento delle trattative con Bruxelles. Il doppio messaggio finale che arriva è chiaro, anzi chiarissimo. Servono altri fondi per non lasciare a terra gli aerei dell’attuale compagnia e bisogna correre contro il tempo per far decollare Ita. Dall’esecutivo si sceglie di non commentare, mentre i sindacati insorgono: “E’ inaccettabile la mancata erogazione del restante 50% dello stipendio”. Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Ta chiedono al governo di fare tutto il necessario per accreditare immediatamente i 100 milioni, confermando lo sciopero nazionale del 18 giugno.

(LaPresse/di Alessandro Banfo)

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