Alitalia, sindacati: “Di nuovo a rischio stipendi non pagati, venerdì protesta”

"Siamo allibiti davanti all’ulteriore slittamento del nostro incontro coi Commissari, deciso unilateralmente da parte aziendale. Inizialmente dovevamo vederci venerdì scorso, quindi domani, come deciso dagli stessi Commissari e ora rinviato al 31 marzo. Non ci viene lasciata altra scelta: questo venerdì protesteremo a Fiumicino".

Foto LaPresse - Claudio Furlan

ROMA – “Siamo allibiti davanti all’ulteriore slittamento del nostro incontro coi Commissari, deciso unilateralmente da parte aziendale. Inizialmente dovevamo vederci venerdì scorso, quindi domani, come deciso dagli stessi Commissari e ora rinviato al 31 marzo. Non ci viene lasciata altra scelta: questo venerdì protesteremo a Fiumicino”. È quanto dichiarano Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Ugl T.A, spiegando che “Questo nuovo rinvio è una decisione scellerata, dato che la situazione drammatica vede ad oggi, nonostante il giorno previsto per il pagamento degli stipendi si stia avvicinando totale incertezza sull’erogazione delle retribuzioni di marzo 2021, dopo che a febbraio si era corso il medesimo rischio; la comunicazione aziendale di indisponibilità ad anticipare il trattamento base della cassa integrazione straordinaria formalizzata presso il Ministero del Lavoro il 18 marzo scorso; totale incertezza sulla data di pagamento della prestazione della cassa integrazione straordinaria base da parte dell’Inps; totale incertezza sulla data di pagamento dell’integrazione del Fondo straordinario del trasporto aereo, relativa al mese di dicembre 2020, sempre da parte dell’Inps”.

Proseguono Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Ugl T.A.: “Ci domandiamo se in questo rinvio sia rilevabile un profilo di incoscienza piuttosto che di irresponsabilità. Si fa sempre più concreto, infatti, il rischio che circa 11mila famiglie rimangano senza reddito e senza integrazioni salariali per un periodo ad ora sconosciuto, non riuscendo ad avere rassicurazioni né da parte aziendale né da parte dell’Inps sull’evolversi della situazione. A questo si aggiunge l’inaccettabile silenzio del Ministero dello Sviluppo e il preoccupante stallo governativo rispetto alla partenza della NewCo (ITA) che, nella migliore delle ipotesi, avvierà le sue operazioni non prima dell’estate, con dimensioni eccessivamente ridotte e un piano industriale assolutamente inadeguato al rilancio della compagnia di bandiera”. “Quanto espresso finora non ci lascia altra scelta se non quella di far sentire forte la nostra voce e il nostro dissenso in una manifestazione, insieme alle nostre famiglie, le quali rischiano di non avere più il necessario sostentamento, venerdì 26 marzo alle 11 presso l’aeroporto di Fiumicino-piano arrivi Terminal 3”.

LaPresse

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome