Arabia Saudita, l’attacco alle raffinerie fa impennare il prezzo del petrolio

L'attacco alle raffinerie fa impennare i prezzi dei carburanti: il Brent ha toccato i massimi dalla guerra del Golfo del 1991

RIYAD – Il prezzo del petrolio sale alle stelle dopo gli attacchi alle raffinerie saudite. Si è verificato quello che gli esperti temevano, i danni hanno fatto impennare i futures, strumenti di scambio con cui si stabilisce che entro una certa scadenza debba essere consegnatoun certo quantitativo di petrolio ad un certo prezzo. Ieri sera i features Usa sul greggio sono saliti del 15%, quelli sulla benzina dell’11% e il Brent del 18%. Stamane gli stessi rincari sono stati registrati anche sui mercati asiatici: il Brent ha toccato i massimi dalla guerra del Golfo del 1991, e il future sul Brent sale di oltre il 10% a 66,55 dollari al barile. Il future sul Wti sale del 9,25% a 59,86 dollari al barile, con un invremento del 15,5%, il suo maggior aumento giornaliero dal 22 giugno 1998.

L’attacco alle raffinerie

Sabato scorso alcuni droni hanno attaccato gli stabilimenti petroliferi di Abqaiq e Khurais. Attività che fanno capo alla compagnia Saudi Aramco, una delle più grandi al mondo. L’attacco ha costretto il Paese a fermare più della metà della sua produzione totale di petrolio. Un calo di 5,7 milioni barili al giorno, quasi la metà del totale del Paese, ovvero l’equivalente del 5% del consumo giornaliero mondiale: si tratta del più grande danno determinato da un singolo evento per i mercati petroliferi.

I risvolti geopolitici

Gli Stati Uniti hanno subito indicato nell’Iran il vero mandante dell’attacco. In questi ultimi mesi sono decine gli attacchi lanciati dal confine con lo Yemen, contro aeroporti, impianti petroliferi e aziende. Gli Usa sono preoccupati per la vulnerabilità non solo delle raffinerie, ma anche delle strutture civili. L’uscita degli Emirati Arabi Uniti dalla guerra nello Yemen rischia di isolare ulteriormente l’Arabia Saudita, che si troverebbe a questo punto a dover fronteggiare da sola i ribelli Houthi, che hanno rivendicato l’attacco. E gli Stati Uniti si troverebbero con un’influenza regionale iraniana ancora più forte.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome