Area Nord di Napoli, esplode la faida

Dopo il pestaggio a sangue di un affiliato al gruppo di “Abbasc Miano” al corso Secondigliano la nuova guerra di camorra. Gli investigatori: cani sciolti con pistola in tasca pronti a fare fuoco, sono pericolosi

Napoli – La nuova faida nell’area nord è vicina al punto di non ritorno. Per più di un motivo. Ad inizio luglio è stato pestato a sangue un affiliato al clan ‘Abbasc Miano’. E’ successo al corso Chiaiano. Lui in ospedale ha raccontato “per motivi di viabilità”. Sull’episodio sono in corso indagini, ma gli investigatori sanno già che non è così: sarebbe il ‘casus belli’, che ha scetenato la guerra e le ultime ‘stese’ di camorra. Nelle palazzine sanno pure che non è finita qui. E’ una ‘pausa estiva’.

Poi a settembre i conti saranno regolati. Forse anche prima. L’estate sta per finire. E così anche la pace forzata. Così gli inquirenti hanno elevato al massimo l’allerta. Per un semplice motivo: “Oggi tutti quelli che qui chiamiamo boss sono ex ladri d’auto e rapinatori – racconta un investigatore – nessuno ha il curriculum del capo cosca. Sono cani sciolti, che escono da casa con la pistola, hanno il sangue caldo e sono molto pericolosi”. Due mesi fa a Marianella spararono nell’auto di uno di Abbasc Miano, ex ladro d’auto. Poi fu arrestato dai carabinieri e ora è in carcere. “Questi (che non sono boss) oggi fanno il buono e il cattivo tempo. Ma non vivono di questo pane e sono lontani dalle logiche criminali. Un esempio? Se vanno a dare una lezione a uno e non lo trovano in casa, sono capaci di colpire anche un’altra persona”.

Mentre un tempo non era così. “Se parliamo di clan strutturati, come i Licciardi dell’Alleanza, vediamo che qui nessuna decisione viene presa d’impeto. Ma è ragionata, ponderata, nell’interesse della cosca. E passano giorni prima di un’azione. Mentre oggi si litiga in strada la mattina per dissapori anche personali e nel pomeriggio si è capaci di scatenare una escalation. Il vero problema è che girano in strada con le pistole”. Ecco perché dietro a una banale discussione per una piazza di droga, si può arrivare allo scontro armato in campo aperto. La nuova frontiera è il rione San Gaetano. Qui si combatte la battaglia decisiva. Lo dicono le ultime informative della polizia: se la Vanella Grassi dovesse riuscire a entrare (fisicamente) nelle nuove palazzine ex Iacp in via Vittorio Veneto, la partita sarebbe chiusa. Con una occupazione militare del territorio, non c’è più avversario che tenga.

E’ la riflessione di carabinieri e agenti, che conoscono queste dinamiche. Ecco perché hanno deciso di presidiare le palazzine popolari con un piano ad hoc: appostamenti e servizi in borghese, anche durante la notte. Il sospetto è che i colonnelli della Vanella possano tornare all’attacco nelle prossime ore. E sono stati intensificati i pattugliamenti in via Veneto. Qui c’è stata una tentata occupazione, sventata giusto in tempo dalla polizia: alcuni ‘personaggi’ arrivavano dal rione Monterosa e Secondigliano e dalla Masseria.

Subito identificati: ‘colonnelli’ scelti dalla Vanella Grassi per occupare i fabbricati popolari e presidiare il territorio. Mentre quegli edifici dovrebbero essere destinati agli abitanti del San Gaetano, perchè qui alcuni stabili sono fatiscenti. Secondo l’informativa, la Vanella invece vuole metterci familiari, conoscenti, insomma un esercito di soldati. Carabinieri e polizia lo hanno intuito e ora presidiano il rione con una vigilanza fissa. L’obiettivo è bloccare l’avanzata del clan. Così ora ci sono anche le ‘sentinelle’ delle forze dell’ordine. Gli investigatori hanno alzato le antenne: quando forzano una porta per occupare un appartamento, non sempre si tratta di persone disperate in cerca di alloggio e non bisogna mai lasciare nulla al caso.

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