Bari, a Canosa sequestrati 4,5 milioni ad azienda di abbigliamento: indagati 4 imprenditori

I finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria di Bari hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo - emesso dal gip di Trani - a carico di una Spa con sede a Canosa di Puglia che produce camice e tshirt, per un valore di 4,5 milioni di euro. Sono stati posti sotto sequestro anche beni dell'amministratore del gruppo, indagato per aver utilizzato nelle dichiarazioni Iva presentate al Fisco dal 2014 al 2019, fatture relative ad operazioni inesistenti emesse da tre società con sedi a Trani e a due a Prato, che commerciano all’ingrosso di camicie, intimo, maglieria e articoli in pelle e sono gestite imprenditori cinesi. Anche queste società sono state poste sotto sequestro

Foto LaPresse -Elisa Contini 17/11/2017 Parma ( IT ) cronaca Il boss della mafia Totò Riina muore a Parma nell'ala dedicata ai detenuti dell'Ospedale Maggiore, viene portato in medicina legale per l'autopsia . Ospedale che verrà presidiato dalle forze dell'ordine Nella foto: Poliziotti e carabinieri Photo LaPresse- Elisa Contini 17/11/2017 Parma (it) NEWS the day after the death of Totò Riina. Dead in Parma at the Ospedale Maggiore. In the pictures : policeman

MILANO – Bari, a Canosa sequestrati 4,5 milioni ad azienda di abbigliamento: indagati 4 imprenditori. I finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria di Bari hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo – emesso dal gip di Trani – a carico di una Spa con sede a Canosa di Puglia che produce camice e tshirt, per un valore di 4,5 milioni di euro. Sono stati posti sotto sequestro anche beni dell’amministratore del gruppo, indagato per aver utilizzato nelle dichiarazioni Iva presentate al Fisco dal 2014 al 2019, fatture relative ad operazioni inesistenti emesse da tre società con sedi a Trani e a due a Prato, che commerciano all’ingrosso di camicie, intimo, maglieria e articoli in pelle e sono gestite imprenditori cinesi. Anche queste società sono state poste sotto sequestro.

La Spa pugliese, inoltre, non ha pagato l’Iva nel 2017 e nel 2018, dando luogo ad un’evasione per un importo di oltre 4,5 milioni di euro.

In tutto sono 4 gli imprenditori indagati dalla Procura di Trani per dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture false, emissione di fatture per operazioni inesistenti e omesso versamento dell’Iva.

Le indagini coordinate dalla Procura di Trani – avviate a seguito di una verifica fiscale effettuata nei confronti della Spa pugliese – hanno permesso alle Fiamme Gialle di accertare che le società con sede a Trani e Prato sono state utilizzate dagli indagati come delle ‘cartiere’. L’intera operazione era una vera e propria ‘frode carosello’, che consentiva di imputare alle 3 società con sede a Trani e Prato debito d’imposta relativo all’Iva, rimasto sistematicamente inadempiuto, consentendo alla Spa di Canosa di fruire di una indebita detrazione.

(LaPresse)

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