Benevento, minaccia un imprenditore e cerca di speronare i carabinieri: arrestato

Foto Carlo Lannutti / LaPresse

BENEVENTO – A Montesarchio, in provincia di Benevento, questa mattina, i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia locale, al termine dell’attività investigativa, hanno arrestato un 26enne del posto. Già noto ai militari per i suoi trascorsi penali. Secondo gli inquirenti, dopo aver minacciato il titolare di un’azienda, avrebbe cercato di rubargli l’auto. Prima di tentare di speronare l’auto dei carabinieri, intervenuti in soccorso dell’imprenditore.

Alle 3.20 circa di oggi, sul numero unico d’emergenza, è arrivata una richiesta di intervento da parte di un industriale. Segnalava la presenza di una persona. Giunta con la propria utilitaria nei pressi del cancello di ingresso dello stabile, dove ha sede anche l’azienda, stava tentando di forzare la porta di accesso con un tubo in ferro. Nonostante avesse rilevato la presenza del manager. Sul posto è arrivata una pattuglia dei carabinieri che, lungo la stessa strada, ha incrociato il veicolo con a bordo il malintenzionato. Costui, nonostante i dispositivi di allarme luminosi e sonori in funzione, ha cercato di speronare e danneggiare la ‘gazzella’ dei militari. Con la propria auto per potersi costruire la fuga.

Brutta disavventura per l’industriale

Tuttavia, in questa manovra, il conducente ha perso il controllo della sua Smart, bloccata al margine della carreggiata. E ha tentato invano la fuga a piedi, bloccato dagli stessi militari. Condotto nella caserma di Montesarchio per gli accertamenti, dagli elementi raccolti, è emerso che l’uomo, armato del tubo in ferro avrebbe minacciato la vittima. Facendosi aprire la porta di ingresso e, quindi, lo avrebbe costretto a consegnare le chiavi della Ford Ranger del titolare d’azienda, lì parcheggiata, prima della fuga. Il 26enne è stato arrestato con l’accusa di rapina, resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento e rifiuto di sottoporsi agli accertamenti etilici e tossicologici. E, su disposizione del sostituto procuratore di turno, è stato sottoposto agli arresi domiciliari, mentre la sua Smart è stata posta sotto sequestro, visto che era senza copertura assicurativa.

(LaPresse)

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