Bisogna rendere nuovamente balneabili i fiumi piemontesi

L'evento Big Jump è proprio simbolo di questo obiettivo di Legambiente

Foto Roberto Monaldo / LaPresse

TORINO (LaPresse) – Da almeno tre anni i fiumi piemontesi sarebbero dovuti tornare a essere luoghi in cui poter fare tranquillamente il bagno. Dal 2015 l’Italia e il Piemonte avrebbero dovuto rispettare la direttiva europea Water Framework, che prevede il raggiungimento del “buono stato ecologico” delle acque. Ma i fiumi sembrano ancora lontani dall’obiettivo e per accendere i riflettori sulla qualità delle acque oggi anche in Piemonte si sono tenuti quattro Big Jump. Tuffi simbolici organizzati in contemporanea a un centinaio di altri tuffi in tutta Europa. L’iniziativa, promossa dall’European Rivers Network e organizzata in Italia da Legambiente, ha visto la partecipazione di decine di persone. Le persone sono intervenuto sul Po a Torino al circolo Esperia, nel torrente Chiusella a Gauna (TO), nel Sangone a Beinasco (TO), a Villar Pellice (TO) sul Pellice e ad Abbiategrasso (MI) sul Ticino.

“I nostri fiumi devono tornare ad essere quelli di una volta”

“L’Europa impone all’Italia e al Piemonte di raggiungere precisi obiettivi di qualità riguardanti lo stato ecologico dei fiumi”, ricorda Fabio Dovana, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta. Anche il Po, nella sua interezza e perfino a Torino, dovrebbe raggiungere il livello di ‘buono’ nella scala di qualità delle acque. Ma in mancanza di un adeguamento dei sistemi di depurazione, questo obiettivo non potrà essere raggiunto. I nostri fiumi possono e devono ritornare a essere quelli di una volta. Pieni di vita acquatica e con la possibilità di fare il bagno in sicurezza. Oggi ne abbiamo la possibilità tecnica e legislativa ma occorre che la loro tutela diventi una priorità per le istituzioni locali”.

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