Bomba carta al distributore di latte

Assalto di un commando in moto. Gli inquirenti sospettano un raid intimidatorio

NAPOLI – Una notte al cardiopalmo per le forze dell’ordine nel quartiere San Pietro a Patierno. Colpi di pistola ed un’esplosione in via Aquino davanti a un’attività di distribuzione del latte. Poco prima delle tre un addetto alla sicurezza ha allertato la polizia dopo aver udito un boato. Non c’era un secondo da perdere. Nessuno sapeva cosa fosse successo. Le pattuglie della polizia si sono precipitate sul posto. Il fuoco era stato già spento dai pompieri. Poi le indagini. Il vigilante è stato ascoltato ‘a caldo’ dagli investigatori: ha raccontato di aver visto due uomini in scooter con abiti scuri allontanarsi dopo gli spari e la deflagrazione. Avevano lanciato una bomba carta contro il negozio.

Poco dopo gli esperti della Scientifica hanno effettuato un sopralluogo nella ditta Gioialatt, per raccogliere i primi elementi per le indagini. La Scientifica non ha trovato segni delle pallottole: da qui l’ipotesi che il commando abbia sparato in aria. Sono in corso verifiche con i sistemi della videosorveglianza. Le indagini sono affidate ai poliziotti della squadra investigativa del commissariato Secondigliano. Più tardi hanno inviato una dettagliata informativa alla procura della Repubblica. Gli inquirenti al momento non escludono ipotesi: sospettano un’azione intimidatoria.

Le forze dell’ordine e la Procura sanno che in questo periodo dell’anno i clan alzano la testa e si fanno avanti, per chiedere soldi ai commercianti. Una escalation di raid alle attività commerciali nelle ultime ore. Anche questo scenario è sul tavolo degli uffici giudiziari in Procura.

Un quartiere in guerra conteso fra tre cosche

NAPOLI- L’area nord della città è in fibrillazione. Sono saltati gli ‘schemi’ da settimane. Nel quartiere Secondigliano si fronteggiano i Licciardi e gli Scissionisti degli Amato-Pagano. A Scampia il gruppo della Masseria Cardone ha provato più volte a insediarsi in pianta stabile, ma incontra le resistenze delle paranze locali. A Miano non ci sono gruppi egemoni e il ‘vuoto di potere’ scatena gli appetiti dei grandi cartelli.
San Pietro a Patierno è diviso equamente tra la Vanella Grassi, i Licciardi e gli Scissionisti. Ma dopo l’arresto di Gaetano Angrisano i vanelliani hanno dovuto fare più di un passo indietro. E’ il contenuto delle ultime informative delle forze dell’ordine, che in questi giorni sono alle prese con la longa manus delle cosche: si avvicina il Natale e si fanno avanti gli emissari per chiedere il ‘pizzo’. Le richieste sono sempre più pressanti, quando le feste si avvicinano. La zona più calda per il ‘pizzo’ è il corso Secondigliano. Da qui spesso arrivano le denunce ai carabinieri e alla polizia. Ma non è l’unica strada a preoccupare. Il fenomeno è diffuso, spiega un investigatore esperto.

Quattro giorni fa sono state fermate due persone nel quartiere San Pietro a Patierno accusate di estorsione aggravata dal metodo mafioso.
Raffaele Paone e Francesco Lomasto sono considerati vicini alla Vanella Grassi. Il volto più noto è Paone: cugino dei Grimaldi di San Pietro a Patierno. Gli vengono contestati una tentata estorsione a un negozio di abbigliamento e il reato di evasione (difeso dall’avvocato Rocco Maria Spina).

E’ una delle tante inchieste sul ‘pizzo’ nei quartieri a nord della città. Un fenomeno di nuovo diffuso. E non tutte le vittime denunciano. Anzi, gli investigatori sospettano che sia più esteso. I riflettori della Procura e delle forze dell’ordine sono accesi da tempo. Ci lavorano gli specialisti della quadra mobile della questura e i commissariati di zona. Anche a Scampia sono in corso indagini sulle estorsioni ai commercianti e agli imprenditori.

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