Borsa, fuga dal rischio con l’effetto della variante Delta: Wall Street KO, petrolio -7%

Il listino è scivolato infatti di 725,81 punti

Wall Street (© LaPresse/AP 2021)
Wall Street (© LaPresse/AP/Frank Franklin 2021)

MILANO – Una vera e propria fuga dall’azionario globale, che ha messo KO Wall Street, ma non solo: la paura della variante Delta ha riportato sotto i riflettori l’incubo della pandemia Covid-19, provocando il fuggi fuggi degli investitori dagli asset più rischiosi: penalizzati le borse di tutto il mondo e i prezzi del petrolio che, complice la decisione dell’Opec+, sono capitolati a New York anche sotto la soglia dei 70 dollari al barile, con un tonfo del 5%. A Wall Street il Dow Jones ha sofferto la perdita giornaliera più forte dallo scorso ottobre, nonostante sia riuscito nel finale a limitare il danno. Ma neanche di tanto.

Il listino è scivolato infatti di 725,81 punti, o del 2,09%, a 33.962,04 punti; nei minimi intraday, il Dow Jones è crollato fino a -946 punti. Lo S&P 500 è sceso di 68.65 points o -1,59% a 4.258,51, riuscendo a blindare la media mobile in 50 giorni, pari a 4.240,31 punti. Il Nasdaq in chiusura ha ceduto 152,25 punti o -1,06% a 14.274,98 punti. L’indice delle small cap Russell 2000 ha segnato un ribasso di 32,54 punti (-1,48%), a 2.131,22 punti. I titoli peggiori del Dow Jones sono stati Boeing -4,93%, American Express, -4,24%, Honeywell -4,16%, Dow -3,72%, Walt Disney, -3.58%, Travelers, -3,25%: tutti i titoli da reopening, ovvero di società che hanno beneficiato della riapertura delle economie dopo l’emergenza Covid-19 e che tornerebbero dunque a essere i più penalizzati con l’imposizione di eventuali nuove misure di restrizione dovute alla recrudescenza del virus.

Per lo S&P 500 e il Nasdaq, quella di ieri è stata la sessione peggiore in più di due mesi. Il Nasdaq ha chiuso in rosso per il quinto giorno consecutivo, riportando così la fase ribassista più grave; duratura dallo scorso ottobre del 2020; tutti gli 11 settori dello S&P 500 hanno perso, con il sottoindice dei tecnologici in calo dell’1,39%, gli energetici affossati dai prezzi del petrolio crollati del 3,60%, i finanziari -2,79%. I tecnologici, in particolare tra le FAANG e le Big Tech focus hanno limitato i danni, con Facebook, Amazon, in calo di oltre -1%, Alphabet -1,88%. In lieve rialzo invece Netflix, Apple peggio con una flessione del 2,69%, Tesla +0,30%.

Tutti i titoli menzionati sono in rialzo in premercato.”Qui ci sono due preoccupazioni – ha commentato alla Cnbc Mohamed El-Erian, ex Pimco e responsabile consulente economico di Allianz – preoccupazioni attinenti all’analisi tecnica dei mercati e preoccupazioni per la crescita. E’ questo quello che le asset class vi stanno dicendo”. D’altronde sul forex l’euro, considerato valuta di rischio, è capitolato sotto la soglia di $1,18 e al momento oscilla attorno a $1,1786.

(LaPresse)

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