Borse in affanno, torna l’incubo dello Spread

MILANO – Schizza lo Spread a quota 322 punti base, mentre il tasso del titolo italiano a 10 anni si assesta al 2,98%, toccando il livello più alto da febbraio 2019.

Tiene Piazza Affari

Nonostante lo Spread impazzito, Piazza Affari tiene botta, assestando il calo. Fanno peggio, invece, le altre Borse europee: Francoforte, Londra e Parigi tutte con una perdita di oltre il 5%, Madrid cede invece il 3,9%.Soffrono Intesa Sanpaolo (-3,54%), congelata al ribasso insieme a Nexi 8-4,97%), mentre galleggia Unicredit (-1,13%); Banco Bpm (+0,5%) si muove in controtendenza.

Consob, il provvedimento

Da oggi e per tre mesi scatta il divieto annunciato dalla Consob ad effettuare vendite allo scoperto su tutti i titoli di Piazza Affari. Il provvedimento cade su tutte le “posizioni corte utilizzate per guadagnare in Borsa anche quando i listini scendono, tramite la compravendita di titoli presi a prestito”. E in più vige il cosiddetto “regime di trasparenza rafforzata per i 48 titoli a maggior capitalizzazione e ad azionariato diffuso, che prevede la comunicazione di variazioni sull’azionariato a partire dall’1% per le società più grandi e dal 3% per le Pmi, in luogo rispettivamente del 3 e del 5%”. Anche altri Paesi come Spagna, Francia e Belgio hanno adottato lo stesso provvedimento contro le vendite allo scoperto.
Soffrono Asia e PacificoIn rosso anche i listini orientali per il calo delle esportazioni dalla Cina al Giappone. Tokyo ha ceduto l’1,68%, Shanghai l’1,83% e Taiwan il 2,34%. Più pesanti Seul (-4,86%) e Sidney (-6,43%), legata al prezzo delle materie prime, che a parte l’oro e il minerale di fatto hanno segnato nuovamente il passo. Anche Hong Kong perde (-3,61%). Negativi i futures sull’Europa e su Wall Street, in attesa della

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