Brexit, Boris Johnson appoggerà l’accordo proposto dalla May

Il gruppo Erg si è riunito per discutere dei passi successivi a seguito dell'annuncio della premier britannica

MILANO – L’ex ministro degli Esteri britannico Boris Johnson, brexiteer convinto che negli ultimi mesi si è opposto a gran voce all’accordo sulla Brexit negoziato da Theresa May, appoggerà ora l’accordo stesso. Lo ha annunciato lui stesso allo European Research Group (ERG), secondo quanto riporta Sky News citando fonti proprie.

Brexit, Boris Johnson dice tende la mano alla May

Il gruppo Erg, ala pro Brexit del partito conservatore, si è riunito per discutere dei passi successivi a seguito dell’annuncio di May. Che ha offerto le sue dimissioni in cambio di un via libera al suo accordo sulla Brexit.

Sempre secondo quanto riporta Sky News, alla luce della promessa di May sono venuti fuori diversi ‘switchers’, cioè diversi deputati che hanno cambiato posizione diventando disponibili ad appoggiare l’accordo. Ma alcuni restano fermi nella propria posizione. Già ieri Jacob Rees-Mogg, brexiteer convinto a capo dell’Erg, aveva lasciato intendere che avrebbe potuto appoggiare l’intesa. Dichiarando che “l’accordo di May è meglio che non uscire per niente” dall’Ue.

Brexit, il voto della Camera dei Comuni

Si è concluso alla Camera dei Comuni il voto dei deputati britannici sulle otto opzioni sulla Brexit selezionate come alternativa all’accordo negoziato da Theresa May. Il voto si è svolto dalle 20 alle 20.30 circa ora italiana (dalle 19 alle 19.30 ora locale). E, secondo quanto riporta Sky News, i risultati sono attesi circa due ore dopo il termine delle operazioni di voto.

Tensioni a Westminster, la premier verso le dimissioni

A Westminster il tutto si è svolto in un’atmosfera tesa, dopo che stasera la premier May ha offerto ai deputati Tory le sue dimissioni se appoggeranno il suo accordo. May vorrebbe portare in aula per la terza volta il suo accordo, che è stato già bocciato due volte. Il governo ha fatto sapere che la votazione potrebbe essere organizzata per giovedì o venerdì e che rimetterà al voto l’intesa solo se riterrà di avere chance di vincere.

Le scadenze fissate da Bruxelles e i possibili scenari

Ottenendo dall’Ue il rinvio della data di divorzio dal 29 marzo (oggi i deputati dovranno anche cambiare ufficialmente questa data dal testo di legge che la contiene), Bruxelles ha fissato per May due scadenze. Se riuscirà a far approvare il suo accordo in Parlamento, la Brexit avverrà il 22 maggio. Se invece non ci riuscirà, Londra avrà fino al 12 aprile per presentare un’alternativa e chiedere un nuovo rinvio, che implicherebbe la partecipazione alle elezioni europee di maggio. Oppure, ci sarà un’uscita senza accordo, cioè si concretizzerebbe lo scenario di no deal.

(LaPresse)

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