Calcio, carica Bonucci: “Chi fischia gli Azzurri è senza cervello”

Quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare.

LaPresse - Fabio Ferrari in foto Leonardo Bonucci

MILANO – Quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a giocare. Leonardo Bonucci non ha mai avuto peli sulla lingua e non si è mai sottratto alle responsabilità nei momenti difficili, sia in nazionale con nelle squadre di club. Così in un momento particolare con la sua Juventus, oggetto anche di una dura contestazione da parte della Curva Sud, il veterano difensore centrale bianconero prova a ritrovare il sorriso in Nazionale dove “mi rigenero, è sempre bello essere qui e mi ricarica perché si respira aria fresca”. Autore del gol del pareggio che trascinò la finale con ai supplementari e poi ai rigori, a Bonucci l’Inghilterra rievoca dolci ricordi. Domani Bonucci può raggiungere con 117 presenze al quarto posto della classifica all time Daniele De Rossi e Giorgio Chiellini, da cui ha ereditato la fascia da capitano. “Non dobbiamo dimenticare le belle emozioni che abbiamo vissuto – le parole del difensore della Juventus in conferenza stampa – credo che a questa Nazionale non manchi l’entusiasmo, anche se va amplificato con le vittorie. Servono vittorie e consapevolezza per far capire che il passo falso dovuto alla mancata qualificazione al Mondiale appartiene al passato. Vincere queste due gare ci permetterebbe di partecipare quasi certamente alla Final Four”.

Il test con l’Inghilterra rappresenta un buon metro per valutare lo stato di forma degli Azzurri: “Quella di domani è una gara importante per capire a che punto siamo di questo nuovo percorso, non c’è partita migliore di questa per costruire qualcosa di importante. Dobbiamo stare attenti alle loro individualità, soprattutto nel reparto avanzato, dove hanno giocatori di grande talento che possono decidere la partita da un momento all’altro. Mi auguro che i tifosi presenti domani aiuteranno la squadra con entusiasmo e con l’orgoglio di essere italiani”. L’ultima volta a San Siro in occasione delle finali di Nations League contro la Spagna, i tifosi non risparmiarono fischi sonori a Gigio Donnarumma ‘reo’ di aver lasciato il Milan per andare al Psg. “Fischiare i giocatori della nazionale è da persone senza cervello, perché in quel momento un atleta rappresenta tutta la nazione e anche i tifosi. Donnarumma non sarà l’ultimo ad essere fischiato, ma serve una crescita anche da questo punto di vista”, ha dichiarato Bonucci. Uno che di fischi ed insulti in carriera se ne intende. “Ho vissuto una carriera così, ormai non mi spaventa niente. Cammino a testa alta, nella vita ho vissuto momenti peggiori”, ha concluso il capitano azzurro.

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