Calcio, Mancini: “La qualificazione in anticipo a Euro 2020 non era scontata”

"Contro la Grecia mi aspetto una grande partita, giochiamo a Roma dopo tanto tempo e vorrei che la squadra giocasse bene. Spero che l'Olimpico sia pieno e sarebbe una cosa ottima qualificarci con un po' di anticipo".

Foto Massimo Paolone/LaPresse

FIRENZE – “Contro la Grecia mi aspetto una grande partita, giochiamo a Roma dopo tanto tempo e vorrei che la squadra giocasse bene. Spero che l’Olimpico sia pieno e sarebbe una cosa ottima qualificarci con un po’ di anticipo”. Così il ct della Nazionale, Roberto Mancini, oggi a Firenze, al Centro tecnico federale di Coverciano dove gli azzurri hanno iniziato la preparazione in vista del doppio impegno per le qualificazioni all’Europeo 2020, sabato 12 ottobre a Roma contro la Grecia e martedì 15 ottobre a Vaduz contro il Liechtenstein, a proposito della possibilità che l’Italia stacchi il pass già dopo la partita dell’Olimpico. Rispondendo a quanti hanno detto che il girone degli azzurri era facile, Mancini ha affermato: “Siamo contenti se ci qualifichiamo con largo anticipo, non era una cosa scontata visto come eravamo partiti. Ognuno può esprimere la propria opinione che va accettata. Crediamo di aver messo insieme una buona squadra”. E ha aggiunto scherzosamente: “Abbiamo chiesto un gruppo con Germania, Francia, Olanda e Spagna ma non ce l’hanno dato”.

I convocati

Il ct ha dovuto rinunciare a Sensi e Florenzi infortunati, ma non sono previste nuove convocazioni. “Nella nostra rosa ci sono tre o quattro giocatori che possono fare ruoli diversi, ed è una cosa che ci dà più scelta, può essere un piccolo vantaggio. Il gruppo pressapoco è formato – spiega – possono ballare due o tre giocatori. Poi se dal campionato esce qualcuno all’improvviso ne terremo conto”. Mancini ha confermato che l’alternanza tra Belotti e Immobile al centro dell’attacco ci sarà anche in queste due partite. I problemi di formazione, secondo il ct, ci sono sulla fascia sinistra, dove i giocatori utilizzabili sono solo Biraghi, “che non è ancora al 100%” e Spinazzola “che ha giocato due partite”, mentre “Emerson ci avrebbe fatto comodo”. In porta ancora Donnarumma, “che sta bene, e il portiere è l’unico problema che non abbiamo perché quelli che ci sono sono tutti bravi”. Sabato all’Olimpico l’italia giocherà con la terza maglia, di colore verde, per celebrare i 65 anni dall’unica volta che venne indossata una divisa di quel colore, nel dicembre del ’54 a Roma contro l’Argentina. Una novità che non riscuote l’entusiasmo del ct. “Preferisco l’azzurro – ha concluso -, sono old fashion per le maglie”.

LaPresse

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