Camorra, omicidio Paolino: arrestati dopo 18 anni un 50enne e un ristoratore a Castellammare di Stabia

Omicidio Carmine Paolino nel 2005, altro cold case risolto da carabinieri e Dda: misura cautelare in carcere per due persone. Oggi odierna, i militari dell’Arma di Torre Annunziata hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misura cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Napoli, su richiesta della Procura della Dda, nei confronti di due persone ritenute gravemente indiziate di concorso nell’omicidio di Carmine Paolino – avvenuto a Castellammare di Stabia il primo marzo 2005, aggravato dalla premeditazione e dall’aver commesso il reato con la finalità di agevolare il clan D’Alessandro, operante nel territorio di Castellammare di Stabia. Arrestati Antonio Occidente, 50enne già detenuto per altra causa, e Luciano Verdoliva, 46 anni, titolare del ristorante Le Tre Caravelle, ubicato in corso Garibaldi, a Castellammare. I carabinieri lo hanno arrestato all’interno del ristorante, poi ispezionato dal Nas. Sequestrati 50 chili di prodotti ittici privi di tracciabilità. Sanzioni per 3500 euro, diffidato per carenze igienico sanitarie.

Il provvedimento scaturisce in seguito a plurimi riscontri investigativi alle convergenti dichiarazioni accusatorie di due collaboratori di giustizia, da cui sarebbero emersi: il presunto coinvolgimento dei due destinatari del provvedimento cautelare quali esecutori materiali dell’omicidio, in quanto avrebbero attirato con una scusa la vittima all’interno di un’autovettura per poi ucciderla con due colpi di pistola alla testa, abbandonandone il cadavere in strada; la presunta finalità mafiosa dell’azione criminale, volta ad affermare il potere del clan D’Alessandro sul territorio. Il provvedimento eseguito è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva.

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