Scomparso il capo dell’Interpol, la Francia indaga: forse fermato in Cina

A denunciare la scomparsa di Meng è stata la moglie, preoccupata perché dalla partenza non ha più avuto alcuna notizia

(Photo by ROSLAN RAHMAN / AFP)

LIONE (LaPresse/AFP) – Un’inchiesta è stata aperta in Francia per la scomparsa del cinese Meng Hongwei, presidente dell’Organizzazione internazionale della polizia criminale (Interpol). La famiglia non ha sue notizie dal 29 settembre, quando è partito in aereo dalla Francia alla volta della Cina. Secondo il quotidiano di Hong Kong in lingua inglese South China Morning Post, che cita una fonte anonima, Meng “è sottoposto a un’indagine in Cina” ed è stato “prelevato” dalle autorità “non appena è atterrato” nel Paese asiatico.

La denuncia della scomparsa

A denunciare la scomparsa di Meng, che vive con la famiglia a Lione dove l’organizzazione ha sede, è stata la moglie, preoccupata perché dalla partenza non ha più avuto alcuna notizia. A dare per prima la notizia era stata la radio Europe 1, poi una fonte vicina alle indagini ha confermato.

Le indagini degli agenti francesi

“Non è scomparso in Francia”, ha precisato la fonte. In un breve comunicato diffuso su Twitter l’Interpol, finanziato da 192 nazioni, si è detta “al corrente delle informazioni della stampa a proposito della presunta scomparsa”, aggiungendo che “questo dipende dalle autorità competenti in Francia e in Cina”. Inoltre, ha anche sottolineato che è il segretario generale, il tedesco Jürgen Stock, e non il presidente cinese, a essere “responsabile della gestione quotidiana”.

La scomparsa improvvisa di dignitari cinesi è diventata qualcosa di relativamente consueto, sotto la presidenza di Xi Jinping in Cina. Il governo di Pechino conduce da anni una campagna sotto la bandiera della lotta alla corruzione, che è però considerata da molti una copertura per purghe politiche sia nel Paese sia all’estero. Il 64enne Meng è stato eletto il 10 novembre 2016 alla guida dell’Interpol, all’85esima assemblea generale annuale di Bali, alla successione della francese Mireille Ballestrazzi. Il suo mandato proseguirà sino al 2020.

Capo dell’Interpol ed ex vice ministro della Sicurezza

Prima della nomina, in Cina Meng era vice ministro della Sicurezza pubblica e dirigeva l’ufficio nazionale dell’Interpol. Era anche un peso massimo del Partito comunista cinese. Nella sua carriera di poliziotto, ha lavorato nelle unità contro il traffico di droga, all’antiterrorismo, e ha diretto la guardia costiera cinese, secondo la biografia sul sito dell’Interpol.

È stato il primo cinese incaricato come presidente dell’organizzazione e la scelta era stata criticata dai gruppi per la difesa dei diritti umani. La Cina, aveva dichiarato Amnesty International, ha per lungo tempo usato l’Interpol “per arrestare i dissidenti e i rifugiati all’estero”. L’organizzazione internazionale si era difesa affermando che il presidente non interviene nella quotidianità operativa e sottolineando che lo statuto gli impedisce qualsiasi ingerenza in politica.

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