Carceri, il Sappe sollecita un incontro con il ministro Bonafede

Il sindacato autonomo della polizia penitenziaria spinge per una riforma di sistema

Foto Piero Cruciatti / LaPresse

ROMA – Un incontro nel quale esaminare e trovare una rapida soluzione alle criticità, costanti, del sistema penitenziario. Anche a seguito del messaggio di fine anno del Capo dello Stato Sergio Mattarella. Rinnova la richiesta di un incontro al Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, commentando l’autorevole messaggio pervenuto dal Quirinale.

Si sollecita un incontro con il ministro Bonafede

“Abbiamo molto apprezzato il richiamo che il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha fatto alla sicurezza sociale nel suo tradizionale messaggio di fine anno. In particolare, siamo d’accordo con l’inciso secondo il quale sicurezza parte da un ambiente in cui tutti si sentano rispettati e rispettino le regole del vivere comune. Per questo sollecito nuovamente il Ministro della Giustizia Bonafede a convocare un incontro sul tema delle carceri che, con il crescente sovraffollamento e l’elevato numero di eventi critici, stanno tornando incandescenti”. Lo sottolinea Donato Capece, segretario generale del SAPPE.

Carceri, l’urgente necessità di riformare il sistema

“Bonafede ha cambiato i vertici del Ministero della Giustizia e dell’Amministrazione penitenziaria, legittimamente. Ma è opportuno che incontri quanto prima chi rappresenta le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria, che lavorano quotidianamente con grande stress e disagio nelle sovraffollate carceri italiane caratterizzate da costante violenza contro gli Agenti. Vorremmo che ci ascoltasse. Che sentisse l’opinione di chi in galera ci lavora tutti i giorni, 24 ore su 24, 365 giorni all’anno. Anche alla luce di alcune decisioni del Capo Dipartimento Francesco Basentini che non ci piacciono, non sono trasparenti, non sono utili né necessarie ed efficaci. Magari potremmo dare il nostro contributo per risolvere le costanti criticità di un sistema carcerario che ha bisogno urgente di interventi, anche a tutela di chi lavora in prima linea come i poliziotti”.

(Lapresse)

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