Caso Cucchi, chiusa l’indagine per il depistaggio sulla morte: 8 carabinieri rischiano il processo

I reati contestati, a seconda delle posizioni dei soggetti, sono omessa denuncia, falso, calunnia e favoreggiamento

Foto Daniele Leone / LaPresse

ROMA – Al caso Cucchi va aggiunto un nuovo capitolo, scritto proprio oggi. La Procura di Roma ha infatti chiuso le indagini sui depistaggi relativi alla morte di Stefano Cucchi. Sono otto i carabinieri che rischiano di finire sotto processo. I reati contestati, a seconda delle posizioni dei soggetti, sono omessa denuncia, falso, calunnia e favoreggiamento.

Chiuse le indagini sul depistaggio per la morte di Stefano Cucchi

L’atto di chiusura dell’indagine, a firma del procuratore capo Giuseppe Pignatone e del sostituto Giovanni Musarò, riguardano otto persone, tra cui il generale Alessandro Casara, all’epoca dei fatti capo del Gruppo Roma, e il colonnello Lorenzo Sabatino, ex capo del nucleo operativo di Roma. Ora che l’indagine è conclusa, rischiano di andare a processo con accuse molto gravi.

Otto carabinieri a rischio processo

La questione riguarda anche anche Francesco Cavallo, all’epoca dei fatti tenente colonnello capoufficio del comando del Gruppo Roma, Luciano Soligo, all’epoca maggiore e comandante della Compagnia Montesacro, Massiliano Colombo Labriola all’epoca comandante della stazione di Tor Sapienza, Francesco Di Sano, all’epoca in servizio a Tor Sapienza, Tiziano Testarmata, comandante della quarta sezione del Nucleo investigativo, e il carabiniere Luca De Cianni, oltre ai già citati Sabatino e Casare.

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