Caso Diciotti, la voce dei contestatori: “Per il governo le persone sono carne da macello”

A Catania diverse associazioni hanno manifestato contro il 'no' allo sbarco

Andrea Di Grazia/LaPresse

CATANIA (LaPresse) – Proteste a terra contro la linea del ministro dell’Interno Matteo Salvini. Questa mattina al molo di Levante del porto di Catania diverse associazioni tra cui Emergency hanno manifestato contro il ‘no’ allo sbarco dei 177 migranti a bordo della nave Diciotti.

Le proteste contro la linea di Salvini

“In questo momento la legge Zampa sui minori stranieri non accompagnati dello scorso anno, così come la convenzione di New York sui diritti dei fanciulli del 1989, sembrano essere lettera morta. E noi vorremmo invece con questa manifestazione civile e non violenta riportare all’attenzione ciò che dovrebbe essere pensiero comune. Un diritto riconosciuto e rispettato”. Lo dice Elisa Maiorca, portavoce della Coop Prospettiva.

I migranti a bordo della nave Diciotti

“177 persone sono utilizzate dal Governo Italiano, anche nel silenzio della presidenza della Repubblica, come scudo umano e carne da macello. Per rivendicare non si capisce quale questione a livello europeo. E’ inaccettabile che vengano utilizzate donne, bambini e ragazzini per ottenere qualcosa rispetto alla gestione migranti a livello europeo”, denuncia Matteo Iannitti, portavoce della Rete antirazzista.

Le contestazioni degli attivisti

Continua Iannitti: “Siamo pronti ad aiutare le istituzioni nell’accoglienza. Decine di associazioni catanesi si trovano al porto per chiedere che immediatamente le persone a bordo della Diciotti vengano fatte sbarcare in territorio italiano. E siano accolte nella città di Catania. Si stanno commettendo decine di reati tenendo le persone a bordo della Diciotti che avrebbero invece bisogno di essere accolte”.

“Denunciamo – continua l’attivista – che le istituzioni catanesi, a partire dalla prefettura e dalla questura, stanno militarizzando il porto impedendo anche alle organizzazioni umanitarie che vorrebbero prestare servizio sanitario e psicologico a bordo della Diciotti. Per dare un minimo di sostegno alle persone che da sette giorni sono in mare. Ma che da mesi sono in viaggio e hanno subito più e più violenze”.

L’appello di Save the children al governo

Giovanna Di Benedetto di Save the children dalla manifestazione al porto di Catania dichiara: “E’ ormai il settimo giorno che i migranti sono a bordo della nave Diciotti. Un periodo lunghissimo per chi come loro è fortemente provato. E’ inammissibile che venga negato lo sbarco in un porto sicuro a persone che hanno alle spalle una situazione così difficile. Come la detenzione nei centri libici tra violenze e culture. Chiediamo ancora una volta al Governo – conclude – di trovare una soluzione immediata. Che consenta di mettere in primo piano la protezione delle persone e il rispetto dei loro diritti”.

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