Caso Siri, la procura di Milano chiede l’autorizzazione per acquisire il pc del senatore

La Procura di Milano ha inoltrato ieri pomeriggio una richiesta alla giunta autorizzazioni della Camera per sequestrare un pc del senatore della Lega Armando Siri, indagato per autoriciclaggio.

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse

MILANO – La Procura di Milano ha inoltrato ieri pomeriggio una richiesta alla giunta autorizzazioni della Camera per sequestrare un pc del senatore della Lega Armando Siri, indagato per autoriciclaggio. Il computer, da quanto si è saputo, è stato trovato dalla Guardia di Finanza in uno degli uffici perquisiti nei giorni scorsi. In particolare, le Fiamma Gialle lunedì hanno acquisito documenti e materiale informatico anche nella sede milanese della TF Holding. Questa società riconducibile a due imprenditori vicini a Siri che avrebbe ottenuto un mutuo da 600 mila euro dalla Banca Agricola di San Marino. Siri alla fine del 2018 avrebbe ottenuto un altro finanziamento dalla banca per 750 mila euro senza fornire in cambio particolari garanzie. Denaro che sarebbe servito in parte per acquistare una palazzina a Bresso alle porte di Milano. 

Le indagini

 A rivelare ai pm che il pc non apparteneva a Siri, da quanto si è appeso, è stato il capo della sua segreteria politica, Marco Luca Perini, anche lui indagato. Oltre a lui, i pm Sergio Spadaro e Gaetano Ruta, titolari delle indagini, avrebbero già ascoltato altre persone. I pm avrebbero anche messo a punto una rogatoria nei confronto di San Marino per cercare di acquisire carte e documenti bancari in grado di chiarire la posizione del senatore leghista. La stessa procura del Titano da diversi mesi sta indagando sulla vicenda e ha trasmesso gli atti ai colleghi milanesi.

LaPresse

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