Centeno: “L’Ue non si divida. Un piano di rilancio in estate”

Le dichiarazioni del presidente dell'Eurogruppo

Foto Aris Oikonomou / AFP in foto il presidente dell'Eurogruppo Mario Centeno

MILANO“Serviva un accordo che garantisse una rete di sicurezza per i governi con il Meccanismo europeo di stabilità (Mes), un sostegno ai lavoratori e liquidità per le imprese. Il Mes lo vedo come un’assicurazione: la compri per non usarla, ma ti dà una copertura in più”. Lo ha detto il presidente dell’Eurogruppo, Mario Centeno, in un’intervista al Corriere della Sera. Sugli interventi della Bce, il ministro delle Finanze portoghese ha aggiunto: “Quella di attivare le Omt (Outright Monetary Transactions) è una decisione che spetta alla Bce. Noi abbiamo voluto rendere disponibile una rete di sicurezza in più per i governi”.

Serve una strategia comune

“L’economia europea – ha spiegato – sta subendo uno choc, senza precedenti. Tutti i nostri Paesi in questo trimestre sono vicini a una recessione del 20% in ritmo annuale e questa non è una crisi indotta da problemi dell’economia. Nell’area euro veniamo da 25 trimestri di crescita di seguito e 14 Paesi su diciannove l’anno scorso avevano conti vicini al pareggio o in surplus. Ora ci sarà un enorme accumulo di debito e, come ha detto l’Eurogruppo, ora dobbiamo decidere come distribuire nel tempo i costi di questa crisi. Non un solo Paese può sentirsi fuori. Del resto la solidarietà è un’idea di base dell’Unione. E questa non è una crisi da affrontare con manuali vecchi, qui non è una questione di problemi strutturali dei singoli Paesi. Dobbiamo giocarcela come un solo giocatore”.

Come agirà l’Ue

“Credo sia importante – ha sottolineato Centeno – cercare di assicurare un piano di gioco equilibrato per tutti. Se uno vede le misure della Germania in risposta alla crisi e le confronta a quelle dell’Italia, capisce quello che voglio dire. Dobbiamo far sì che gli strumenti usati siano il più simili possibile in tutta Europa. Anche per evitare che poi la ripresa non sia troppo lenta. Qualche istituzione ha stimato una risposta da 700-1.000 miliardi di euro, forse 1.500. Cifre a dodici zeri. Non siamo abituati a pensare a questo tipo di cifre, ma non dobbiamo definirle nelle prossime settimane. Prima ci sarà da capire come e quando si torna indietro dal lockdown. Siamo economie aperte, non ha molto senso per un Paese aprire se gli altri in Europa o nel mondo restano chiusi. Ci vorrà moltissimo coordinamento”.

Un piano di ripresa in estate

Infine, per quanto riguarda i tempi, Centeno ha concluso: “Un piano per la ripresa deve scattare non appena usciamo dai lockdown. Parte del denaro dev’essere disponibile all’inizio dell’estate o a tarda primavera. All’inizio il piano sarà più lento, ma prevediamo un rimbalzo nel 2021. Se decidessimo di usare il bilancio Ue, come sappiamo inizia solo nel 2021, se troviamo l’accordo. Ma abbiamo degli strumenti per soluzioni-ponte nel frattempo e le somme più significative possono essere raccolte nel 2020. Sapendo che serviranno poi due anni per tornare ai livelli di reddito del 2019”.

(AWE/LaPresse)

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