Centrodestra, Berlusconi rilancia il partito unico: “Ma non sarà una ‘fusione a freddo'”

Foto Alessandro Di Meo / POOL Ansa / LaPresse Nella foto: Silvio Berlusconi (Forza Italia)

ROMASilvio Berlusconi rilancia il progetto del partito unico del centrodestra. Il leader di Forza Italia, però, non vuole una “fusione a freddo”, ma un processo per far confluire le identità delle forze della coalizione in un soggetto capace di intercettare i consensi di un’area vasta, partendo dai moderati.

Un progetto a cui il Cav crede fortemente, da realizzare nei prossimi due anni. Il modello è quello del Partito repubblicano statunitense “che è la prospettiva politica che ho nel cuore dal 1994 e che è nel cuore di molti dei nostri elettori – scrive in un intervento su ‘il Giornale’ -. Credo che abbiamo una finestra di opportunità irripetibile per realizzarla da qui al 2023, quando presumibilmente l’emergenza sarà finita e gli italiani potranno tornare a scegliere da chi essere governati”.

L’ex premier, però, non pensa affatto a un “rompete le righe” per Forza Italia, anzi “le nostre riflessioni sul centrodestra unito portano all’esatto contrario, a un impegno ancora più forte per rilanciare e fare crescere il nostro movimento”. Perché la convinzione è che “quella del partito unico sia la strada e che ci arriveremo, ma io stesso non ho mai pensato a una ‘fusione fredda’ fra apparati di partiti.

Si tratta piuttosto di mettere in moto un grande processo politico di riflessione, di studio, di discussione, di elaborazione di contenuti e anche di regole. Tutto questo non si improvvisa e naturalmente dipende dal grado di disponibilità dei partner – leader politici e non solo – che vorremo in questo progetto”.

Da Matteo Salvini e Giorgia Meloni non arrivano, però, risposte. Segno che le rispettive posizioni non sono ancora cambiate. Ragione per la quale Gianfranco Rotondi, che di politica ne mastica da anni, offre sia un assist che un suggerimento al Cavaliere. “Di Berlusconi mi fido ciecamente, vede cose che noi capiamo dopo, e se spinge per il partito unitario del centrodestra va aiutato senza resistenze. La Dc ci sarà. È necessario però che ci sia Giorgia Meloni, altrimenti non sarebbe un partito unitario ma solo una manovra tattica, insomma un fiasco”, avverte il vice presidente del gruppo di Forza Italia alla Camera.

Per Roberto Occhiuto, presidente dei deputati azzurri e candidato alle regionali in Calabria, “l’intuizione di Berlusconi rappresenta una prospettiva visionaria, rivolta al 2023”, che parte “certamente dal centrodestra di governo, Forza Italia e Lega, ma con un progetto che non potrà fare a meno di Fratelli d’Italia”. Tocca vedere se “nei prossimi mesi i nostri alleati sapranno cogliere l’importanza storica e strategica di questa sfida”. Parla di “disegno come sempre lungimirante, e insieme rassicurante” la capogruppo di FI in Senato, Anna Maria Bernini. E anche il sottosegretario alla Difesa, Giorgio Mulè, legge nella proposta del Cav “una rotta politica da oggi al 2023 per il centrodestra ancora una volta concretamente visionaria”.

Il partito unico, però, continua a non convincere Coraggio Italia. “In Italia il sistema si è bipolarizzato, per merito soprattutto di Berlusconi – ricorda Osvaldo Napoli -, ma l’idea del partito unico di centrodestra non può attecchire in un sistema da sempre multipartitico”. Ma il Cav ci crede fermamente: “E chi ci crede prima o poi vince”.(LaPresse)

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