Ci eravamo tanto odiati: esodo M5S verso Renzi e Lega

Esodo del Movimento 5 Stelle: la senatrice Vono va con Renzi, e 20 malpancisti dialogano con la Lega

Foto Roberto Monaldo / LaPresse 17-09-2019 Roma Politica Trasmissione tv "Porta a Porta" Nella foto Matteo Renzi, sullo schermo Luigi Di Maio Photo Roberto Monaldo / LaPresse 17-09-2019 Rome (Italy) Tv program "Porta a Porta" In the pic Matteo Renzi

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ROMA – “Il MoVimento 5 Stelle non è di sinistra (e neppure di destra). E’ un movimento di italiani. Non vuole fare “percorsi insieme” a chi ha rovinato l’Italia. Pesi a bordo non ne vogliamo. Pd, Sel o Pdl, questi o quelli, per me pari sono”, così scriveva il fondatore del Movimento 5 Stelle Bebbe Grillo sul suo blog nel maggio del 2013. Allora il percorso del M5S era tutto in salita. Oggi, in uno dei momenti più critici per il consenso del Movimento quelle parole sembrano quasi un esorcismo. Il Movimento perde pezzi e i suoi esponenti vanno verso i partiti, e soprattutto verso gli esponenti simbolo di quella stagione della Repubblica. L’esodo è solo iniziato.

La senatrice Vono va con Renzi

Ieri in tarda serata la senatrice Gelsomina Vono ha annunciato la sua adesione al gruppo ‘Italia Viva- Psi’ dell’ex premier Matteo Renzi da poco fuoriuscito dal Pd. “Ho preso una decisione importante. Ho messo in discussione tanti principi che forse qualcuno si illude ancora di avere come guida ma, appunto, è solo una fragile illusione. Perché Matteo Renzi? Ha dimostrato coraggio. Se ha sbagliato qualcosa nel suo percorso precedente, ne ha fatto tesoro, sapendo farsi da parte”, ha detto l’ormai ex pentastellata.

L’esodo verso la Lega

Ma i mal di pancia dei pentastellati, “né di destra né di destra”, come d’altronde emerge anche dalle due esperienze governative, non sono finiti e sarebbero in via di definizione altre uscite. “Ci sono almeno una ventina di parlamentari del M5S che stanno dialogando con la Lega, in vista di un passaggio con noi”, ha dichiarato il vicesegretario del Carroccio Andrea Crippa. A pesare su questi salti della quaglia sarebbe soprattutto la scelta di allearsi con il Pd per l’attuale esecutivo. Ma i malumori non riguardano solo gli alleati, e sono diretti alla struttura del Movimento.ù

L’ex ministro Grillo chiede contrappesi per Di Maio

“Per me non è in discussione la persona ma il ruolo del capo politico, che è privo di contrappesi. Ci vuole collegialità nelle decisioni”, ha detto l’ex ministro alla Sanità Giulia Grillo. Per la pentastellata non ci sarebbero frange, ma il sistema sarebbe tanto fallace da dover essere corretto. Intanto due giorni fa in Sardegna due dei sei pentastellati in consiglio regionale hanno votato sì al referendum abrogativo della quota proporzionale nella legge elettorale nazionale. Una proposta targata centrodestra e Lega. Il Movimento scricchiola ed è sempre più difficile nasconderlo.

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