Ciclismo, l’Italia si prende il Giro: tappa a Masnada, Conti in rosa

"Provo tantissima felicità, sono veramente contento di questa vittoria", le prime parole del ciclista

Foto Gian Mattia D'Alberto - LaPresse

MILANO – L’Italia si riprende il suo Giro. Ci riesce alla sesta tappa, e lo fa in grande stile. Fausto Masnada trionfa sul traguardo di San Giovanni Rotondo, regalando un successo prezioso all’Androni Giocattoli-Sidermec, squadra Professional, a se stesso (il primo in carriera in un grande giro) e al Bel paese, che torna a primeggiare dopo un digiuno di nove frazioni tra edizione 2018 e 2019.

Masnada re della sesta tappa, maglia rosa a Conti

Le buone notizie non finiscono però qui: perché alle sue spalle, in una splendida azione in coppia nata a 28 km dall’arrivo sul Gpm di Coppa Casarinelle, si piazza Valerio Conti, che si ‘consola’ prendendosi la maglia rosa. La ciliegina sulla torta infine è rappresentata dal quinto posto di Giovanni Carboni (Bardiani CSF), nuova maglia bianca come miglior giovane nonché secondo nella generale. I tre corridori insieme fanno 74 anni: anche Davide Cassani può sorridere salutando la terra di Padre Pio.

Una straordinaria prestazione

Giovani, coraggiosi e capaci. Conti e Masnada lasciano i compagni di fuga al momento giusto, salutando le compagnia sulle rampe dell’unica asperità di giornata. E da quel momento non si guardano più indietro, collaborando l’uno accanto all’altro senza fare grossi calcoli fin sulla linea d’arrivo. Troppo ghiotta l’occasione per non sfruttarla, soprattutto con la gamba che hanno mostrato di possedere entrambi. Lo scalatore bergamasco così si prende la tappa, il corridore romano il simbolo del primato. E alla fine gioiscono entrambi.

La gioia di Masnada

“Provo tantissima felicità, sono veramente contento di questa vittoria. Sapevo di avere una buona condizione, ma vincere al Giro d’Italia è veramente difficile – ha ammesso Masnada, che al Tour of the Alps si è portato a casa due tappe e sente odore di ‘promozione’ in un team World Tour – La dedica va a mio zio che è scomparso appena prima che partissi per il Giro, sono riuscito a salutarlo, gli avevo promesso che avrei vinto una tappa. Sapevamo che poteva arrivare la fuga, la tappa era difficile da controllare e ho provato a giocare le mie carte”.

Roglic cede la maglia rosa

Masnada ha pescato il jolly dal mazzo proprio come Conti, che approfittando dello spazio concesso dal gruppo guidato dall’ex maglia rosa Primoz Roglic (caduto senza conseguenze, se non per qualche escoriazione, nelle fasi iniziali della tappa) è balzato al comando della generale. “Devo essere sincero, devo ancora realizzare appieno – ha ammesso il corridore del UAE Emirates Team, già protagonista nell’arrivo di Frascati – Man mano che passano i chilometri mi rendevo conto che potevo fare un’impresa, sognavo la maglia rosa, l’abbiamo accennato con i capi della squadra però da parlarne a conquistarla ce ne vuole. Ho dato veramente il massimo per andare in fuga, ho provato diverse volte. Fortunatamente stavo bene”.

Gli obiettivi di Conti

Conquistata la rosa, l’obiettivo di Conti diventa adesso quello di tenere la maglia il più possibile: primo esame di maturità la frazione con arrivo a L’Aquila, a dieci anni dalle zone colpite dal terremoto del 2009, con finale adatto a corridori svegli e con gamba ‘giusta’. Proprio come Conti e Masnada.

(LaPresse/di Alberto Zanello)

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