Clima, Guterres: “Emergenza aggrava conflitti e terrorismo”

Il cambiamento climatico è un "fattore aggravante" d'instabilità, conflitto e terrorismo: le zone che sono più vulnerabili al cambiamento climatico "soffrono anche d'insicurezza, povertà, debole governance e dramma del terrorismo".

(AP Photo/Fernando Vergara)

NEW YORK – Il cambiamento climatico è un “fattore aggravante” d’instabilità, conflitto e terrorismo: le zone che sono più vulnerabili al cambiamento climatico “soffrono anche d’insicurezza, povertà, debole governance e dramma del terrorismo”. Lo ha dichiarato il segretario generale delle Nazioni unite, Antonio Guterres, al Consiglio sicurezza Onu, sottolineando che, quando i problemi causati dal clima minano la capacità dei governi di fornire servizi pubblici, “ciò alimenta lamentela e sfiducia verso le autorità”. Inoltre, quando l’impatto del cambiamento climatico porta le persone a perdere le proprie fonti di sostentamento, allora “le promesse di protezione, reddito e giustizia, dietro cui i terroristi talvolta nascondono i loro terribili progetti, diventano più attraenti”. Ha portato l’esempio della regione del Lago Ciad in Africa e del gruppo Boko Haram, che è riuscito a reclutare nuove persone “soprattutto nelle comunità locali disilluse dalla mancanza di opportunità economiche e accesso alle risorse essenziali”. Inoltre, anche dell’Iraq e della Siria con la presenza dell’Isis, della Somalia e di al-Shabab. Guterres ha sottolineato che “l’impatto del clima aggrava i conflitti e la fragilità”, aggiungendo che il mantenimento della pace o le missioni politiche delle Nazioni Unite sono in otto dei 15 più esposti ai rischi climatici. Guterres ha quindi sollecitato un’azione collettiva per affrontare le cause profonde dell’insicurezza, sottolineando che “conflitti e terrorismo non avvengono nel vuoto”. Ha esortato a destinare maggiori investimenti per aiutare i Paesi in via di sviluppo ad adattarsi all’impatto del cambiamento climatico, affermando che i Paesi sviluppati devono mantenere la loro promessa di fornire almeno 100 miliardi di dollari all’anno ai Paesi in via di sviluppo per l’azione per il clima. Questi costi, ha sottolineato, dovrebbero raggiungere fino a 300 miliardi di dollari l’anno entro il 2030.

LaPresse

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome