Comunali a Napoli, consiglieri e assessori senza coalizione. Gli arancioni cercano una via di fuga

Gli alleati di Clemente terrorizzati: una sola poltrona per Buono, Gaudini, Galiero, Borriello, Vernetti e Capasso. Il centrosinistra non li vuole, da Maresca non c’è spazio. Poggiani, Andreozzi e De Majo scommettono tutto su D’Angelo

NAPOLI (Diego Semola) – Terrore. Chi in queste giornate pre-elettorali ha girato un po’ per i corridoi di Palazzo San Giacomo e via Verdi, ha potuto tastare con mano la tensione che aumenta tra gli alleati di Alessandra Clemente. La candidata a sindaco ed erede di Luigi De Magistris probabilmente si ritirerà, ma anche se dovesse andare fino in fondo cambia poco: i seggi in consiglio comunale in palio nella sua lista-coalizione sono pochi. Chi sa far di conto, in quel che resta di Dema, spiega: “In uno scenario che vede Gaetano Manfredi e Catello Maresca al ballottaggio, per la coalizione di Alessandra restano, se tutto va bene, tre seggi in assemblea. Gli aspiranti consiglieri comunali sono tanti, troppi. E’ oggettivamente un problema”. Chi sono gli alleati dell’assessora-candidata? C’è il gruppo Davvero: il consigliere Stefano Buono e l’assessore Marco Gaudini. I ‘rimasugli’ di Dema: Salvatore Pace, Francesco Vernetti, Elpidio Capasso, Claudio Cecere e Laura Bismuto. Ci sono poi altri tre assessori che devono candidarsi obbligatoriamente per giocarsi il futuro politico: Giovanni Pagano, Ciro Borriello e Rosaria Galiero.

Se il trio Bismuto-Cecere-Pagano resta fedelissimo di Clemente, tutti gli altri avvertono il pericolo di dover dire addio ai loro sogni di gloria politici. Il problema, per tutti questi nomi, è però un altro: non hanno una strategia d’uscita. Hanno cercato, a vario titolo, di entrare nella coalizione di centrosinistra con Gaetano Manfredi. Non c’è spazio, però, e soprattutto c’è il veto del governatore Vincenzo De Luca per chi governo con De Magistris. Per tanti di loro, poi, c’è una difficoltà oggettiva ad andare da Maresca, sostenuto dalla Lega di Matteo Salvini e da FdI di Giorgia Meloni. E, in ogni caso, il magistrato non vuole allearsi con un’amministrazione che giorno e notte definisce fallimentare.

Insomma, per Borriello, Gaudini, Galiero, Pace, Vernetti, Capasso e Buono (ma anche per Bismuto, Cecere e Pagano) non sembrano esserci alternative. Devono sfidare la sorte e restare con Clemente, nella speranza che non si ritiri contrattando con Manfredi una ‘buonuscita’ per lei e i suoi fedelissimi.

Altri ex fedelissimi di De Magistris, intanto, stanno cercando un’operazione diversa che, per ora, appare altrettanto disperata. Il presidente della III Municipalità Ivo Poggiani, le ex assessore Laura Marmorale ed Eleonora De Majo, l’ex capogruppo di Dema Rosario Andreozzi hanno seguito Sergio D’Angelo, patron di Gesco e candidato sindaco. La sua campagna elettorale non sembra decollare, così come le liste sono pressoché vuote. Ognuno di loro spera che sia lo stesso D’Angelo a trattare con il centrosinistra di Manfredi per approdare in coalizione aggirando il veto deluchiano (ma non solo deluchiano) nei confronti degli alleati del sindaco. Non sarà facile e, soprattutto, l’operazione non riuscirà a tutti. Profili politici come quello di Andreozzi e Buonanno non trovano chissà quali opposizioni nel Pd, M5S e De Luca. Diverso il discorso per esponenti come De Majo e Poggiani, leader dei centri sociali di Insurgencia e per anni esponenti dell’area più radicale del ‘fondamentalismo arancione’ di De Magistris.

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