Congo, omicidio Attanasio: 2 arresti. Procura Roma chiede i verbali degli interrogatori

Due arresti, caccia a un terzo uomo e tanti nodi ancora stretti sul caso dell'omicidio Attanasio.

Foto LaPresse - Claudio Furlan 26/02/2021 - Limbiate (Italia) Camera ardente per l’ambasciatore Luca Attanasio ucciso in Congo Photo LaPresse - Claudio Furlan February 26, 2021 - Milan(Italy) Funeral chamber for ambassador Luca Attanasio killed in Congo

ROMA– Due arresti, caccia a un terzo uomo e tanti nodi ancora stretti sul caso dell’omicidio Attanasio.

Dopo l’arresto, in Congo, di due presunti responsabili dell’assassinio dell’ambasciatore e del carabiniere Vittorio Iacovacci, uccisi il 22 febbraio scorso, insieme all’autista Mustapha Milambo che li accompagnava, è ancora ricercato il capo del gruppo che, secondo gli inquirenti congolesi, puntava al sequestro dell’ambasciatore per chiedere un riscatto da un milione di dollari.

Dal canto suo, la procura di Roma “sta cercando di acquisire elementi che permettano una verifica e attenta valutazione” delle novità investigative. L’obiettivo, si apprende da fonti giudiziarie, è verificare direttamente, sul posto, le responsabilità dei soggetti arrestati. Per questo, da Clodio si lavora per acquisire quanto prima i verbali degli arrestati e formulare eventuali riscontri con le indagini già effettuate. Ma soprattutto si accelera su una nuova missione dei carabinieri del Ros a Goma, per rafforzare la collaborazione con gli inquirenti congolesi e interrogare direttamente le due persone arrestate.

Nell’ambito dell’operazione scattata ieri, coordinata dalla polizia dell’area Nord di Kivu, sono state arrestate altre quattro persone, accusate di far parte di due gruppi che, come quello ritenuto responsabile dell’omicidio dei due italiani, rispondono di attacchi contro convogli umanitari.

Attanasio e Iacovacci sono stati attaccati in un’imboscata mentre percorrevano la strada tra Goma e Rutshuru a bordo di un convoglio del Programma alimentare.

Mentre proseguono le indagini a Goma, restano aperte le inchieste della procura di Roma e del Dipartimento per la sicurezza delle Nazioni Unite. A Piazzale Clodio il gruppo coordinato dal procuratore aggiunto Sergio Colaiocco si concentra anche sulla mancata protezione al convoglio che viaggiava in un’area pericolosa. L’auspicio degli inquirenti italiani è che i recenti sviluppi portino a un salto di qualità in un’indagine su cui, fino a oggi, tanto ha pesato la scarsa collaborazione dell’autorità giudiziaria di Goma.

Di Alessandra Lemme

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