Consumi, Coldiretti: 2,7 milioni di italiani costretti nella mensa dei poveri

Sono 2,7 milioni le persone che in Italia sono addirittura costrette a chiedere aiuto per il cibo da mangiare

Una mensa dei poveri a Secondigliano (Foto Fabio Sasso/LaPresse)

MILANO (LaPresse) – Consumi, Coldiretti: 2,7 milioni di italiani costretti nella mensa dei poveri. Sono 2,7 milioni le persone che in Italia sono addirittura costrette a chiedere aiuto per il cibo da mangiare. E’ quanto emerge dal rapporto Coldiretti ‘La povertà alimentare e lo spreco in Italia’. Presentato alla giornata conclusiva del Villaggio della Coldiretti contadino della Coldiretti a Milano al Castello Sforzesco, da Piazza del Cannone a Piazza Castello.

Ad avere problemi per mangiare sono dunque – sottolinea la Coldiretti – oltre la metà dei 5 milioni di residenti. Che, secondo l’Istat, si trovano in una condizione di povertà assoluta. La stragrande maggioranza di chi è costretto a ricorrere agli aiuti alimentari lo ha fatto attraverso la consegna di pacchi alimentari. Che rispondono maggiormente alle aspettative dei nuovi poveri (pensionati, disoccupati, famiglie con bambini). Che per vergogna prediligono questa forma di sostegno piuttosto che il consumo di pasti gratuiti nelle strutture caritatevoli.

Ecco i dati

Infatti sono appena 113mila quelli che si sono serviti delle mense dei poveri a fronte di 2,36 milioni che invece hanno accettato l’aiuto delle confezioni di prodotti sulla base dei dati sugli aiuti alimentari. Distribuiti con i fondi Fead attraverso dall’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (Agea). Ma ci sono anche 103mila persone – aggiunge la Coldiretti – che sono supportate dalle unità di strada. Gruppi formati da volontari che vanno ad aiutare le persone più povere incontrandole direttamente nei luoghi dove trovano ricovero. Nel 2018 si segnala inoltre il nuovo fenomeno degli empori sociali. Veri e propri negozi dove gli indigenti possono fare la spesa gratuitamente attraverso delle tessere, di cui hanno beneficiato in circa 84mila. Non manca, anche se con numeri bassi, chi viene assistito direttamente a casa (24mila).

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