Conte: “Ora i giorni più difficili, in gioco la tenuta sociale ed economica”

L'intervista del Presidente del Consiglio

Foto Filippo Attili / Palazzo Chigi / LaPresse in foto il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte

TORINO – “Questi saranno i giorni più difficili perché non abbiamo raggiunto la fase più acuta del contagio e i numeri cresceranno ancora. Siamo in attesa nei prossimi giorni degli effetti delle misure adottate. Lo avevo detto da subito che non si sarebbero visti nell’immediato. Le restrizioni sono quelle indicate anche dal Comitato tecnico-scientifico. Adesso abbiamo compiuto un nuovo passo in avanti, chiudendo tutte le attività produttive che non sono strettamente necessarie né indispensabili a garantirci i beni e i servizi essenziali. Ma molto dipende dal comportamento responsabile di ciascuno di noi: se tutti, e ribadisco tutti, rispettiamo i divieti, se ognuno fa la propria parte, usciremo prima da questa prova difficilissima”. Così il premier Giuseppe Conte in un’intervista a La Stampa.

“Siamo consapevoli che è in gioco anche la tenuta sociale ed economica del Paese. Ed è per questo che le nostre scelte sono sempre molto ponderate. Con gli ultimi provvedimenti abbiamo deciso di rallentare il motore del Paese senza però bloccarlo completamente. Ci aspettano settimane molto impegnative. Per questo serve davvero la collaborazione e uno sforzo in più da parte di tutti”, aggiunge Conte, “con il governatore Fontana abbiamo collaborato fin dall’inizio, ogni decisione che abbiamo preso è stata valutata insieme, seguendo le indicazioni del comitato tecnico-scientifico”.

“Stiamo facendo tutti degli sforzi straordinari. Dall’inizio dell’emergenza sono aumentati del 50 per cento i posti letto di terapia intensiva su tutto il territorio nazionale, e di oltre il 70 per cento in Lombardia. E nei prossimi giorni aumenteranno ancora. Siamo al fianco dei milanesi, dei lombardi e di tutti coloro che lottano negli avamposti di questa durissima battaglia. E’una battaglia che riguarda il Paese intero e che va combattuta da tutti, restando uniti”.

(LaPresse)

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